Arbitro donna, l'allenatore stangato: «La mia frase non è sessista, sono io il vero discriminato»

Giovedì 6 Dicembre 2018 di Gigi Bignotti
Iames e Sara
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«Ma quali accuse sessiste? L'ho solo criticata per degli errori che ha commesso e mi hanno linciato in tutta Italia». E la sintesi della lunga lettera di Iames Roggia, l'allenatore del Real Stoppari (squadra bassanese di 2. categoria) sospeso dal giudice sportivo per 7 mesi, fino al giugno 2019 per frasi ingiuriose contro l'arbitro donna, la trevigiana  Sara Semenzin, 19enne direttrice di gara di Castelfranco.

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«Va precisato che è principio riconosciuto anche da me che qualsiasi tesserato che si rivolga all’arbitro in modo non consono debba essere punito - scrive Roggia -  ma ogni sanzione deve essere equilibrata e proporzionata al fatto commesso. La frase è una espressione colorita, neppure ingiuriosa, sicuramente non sessista, men che meno discriminatoria ovvero "Cambia lavoro, la domenica datti ai fornelli”. E non dissimile da altre quali: arbitro “datti all’ippica”, “vai a pescare”. In questo caso il mix tra arbitro donna e la frase “datti ai fornelli" ha provocato una decisione abnorme e scatenato un linciaggio mediatico degno dei noti casi che hanno riguardato produttori ed attori hollywoodiani».

Il tecnico bassanese rincara e si sente travolto dalla bufera mediatica: 
«Tutti i media hanno ripreso acriticamente la decisione del Giudice Sportivo, seminando giudizi moralistici e commenti d'ogni specie.

Ma se sessismo significa discriminazione, cosa dovrebbero dire i poveri arbitri uomini, pesantemente ed ingiustamente insultati la domenica? Nel constatare che gli autori di tali gesti, sia ben chiaro da condannare, vengono poi squalificati per periodi ben inferiori rispetto a quanto accaduto a me?. E’ applicare il principio di uguaglianza e salvaguardare la parità dei sessi squalificare due mesi chi minaccia ed insulta un arbitro uomo e ben 7 mesi chi dice “datti ai fornelli” ad una donna? Non vi è nel mio caso una palese discriminazione da parte di chi invece si erge a difensore del genere femminile?»

Per tutelare la sua dignità ha dato mandato all’avvocato vicentino Leonardo Rebecchi di «adire tutti gli organi competenti, nessuno escluso. Parallelamente anche per esprimere solidarietà e vicinanza al mondo femminile e per aiutare in modo tangibile chi si occupa davvero di disagio femminile ho provveduto ad effettuare una donazione ad una importante associazione del territorio che si occupa di tali tematiche» conclude Roggia.

Ultimo aggiornamento: 8 Dicembre, 11:11
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