Juventus, ultrà arrestati, quel messaggio a Bonucci: «Domenica ti fischiamo ma ce l'abbiamo con la società»

Martedì 17 Settembre 2019 di Giacomo Nicola
Juventus, ultrà arrestati, quel messaggio a Bonucci: «Domenica ti fischiamo ma ce l'abbiamo con la società»

La condizione di soggezione della Juventus spa al ricatto dei propri tifosi si comprende bene alla luce delle dichiarazioni rese da Alessandro D'Angelo, security manager della società agli inquirenti. «I gruppi erano in condizione di procurare gravi danni alla società con comportamenti come cori a sfondo razzista e cose simili, dai quali sarebbero potuti derivare danni seri alla società stessa, sia di immagine che economici». Una testimonianza contenuta nell'ordinanza che ieri ha portato all'arresto del gruppo.

Juventus, arrestati capi ultrà. Società ricattata: «I biglietti, o cantiamo cori razzisti»
 



RICHIESTE SISTEMATICHE
«Allora proposi di venire incontro ai gruppi spiega ancora D'Angelo con dei biglietti per la preoccupazione di evitare quei danni Venne fuori la possibilità in determinate occasioni di fare questo: pur rendendomi conto dell'irregolarità amministrativa di quel che facevamo, ma ritenendo di agire per garantire l'ordine, rappresentati a Dominello Rocco, condannato per associazione mafiosa, ndr che se i gruppi avessero avuto delle necessità potevamo cercare di far acquistare loro dei biglietti. Si valutava la loro richiesta numerica, e la loro richiesta a quel punto divenne sistematica ed era sempre numericamente altissima, mediavamo, cercando di fargliene avere meno e gestivamo in tal modo la situazione». Quaranta buoni per consumazioni gratuite al gruppo Tradizione, al bar del primo anello, e 25 al gruppo Drughi, in quello del secondo, erano la moneta di scambio per ogni partita di tutti i gruppi ultras. Il solo modo per la società bianconera per evitare azioni di disturbo, violenza e danni all'interno dei punti ristoro dell'Allianz Stadium della Juventus Nel mirino dei capi ultrà era finito anche il difensore Leonardo Bonucci, passato temporaneamente al Milan dalla Juventus. «L'attività tecnica scrive il gip ha però permesso di accertare come il reale motivo della contestazione non fosse una rimostranza per l'infedeltà di cui aveva dato prova Bonucci, ma, ancora una volta, la mancata concessione di biglietti gratuiti e il taglio delle agevolazioni all'ambiente ultrà».
In una telefonata tra Fabio Trinchero (Viking) e un'amica del giocatore, il primo le chiedeva di avvisare Bonucci della contestazione a cui sarebbe andato incontro. «In questo momento lui si trova in mezzo si legge nell'ordinanza -, è un tramite che paga anche la situazione del momento».
Il 25 agosto, prima della partita, era stato lo stesso difensore a descrivere il clima di tensione che stava respirando in quel momento, dimostrando di avere piena consapevolezza delle reali motivazioni della contestazione subita quando, in una telefonata prima dell'incontro calcistico, aveva rivelato a un commentatore televisivo di aver parlato con «uno della curva» che lo aveva avvisato che la parte superiore del secondo anello lo avrebbe fischiato, ma «non per te, ma ti usano come pretesto per attaccà la società per il caro biglietti, caro abbonamenti, certificati, striscioni, tutta sta roba».

I BAMBINI
Anche i bambini venivano allontanati se il posto allo stadio spettava a un capo ultras o ai colonnelli della tifoseria. Succedeva allo Juventus Stadium quando i Drughi decidevano di isolare e riservarsi una parte della curva. Gli investigatori hanno accertato un episodio in cui un padre e un bambino non avevano potuto sedersi ai posti per cui avevano pagato il biglietto. Ci sono stati episodi violenti nei confronti di singoli tifosi anche non appartenenti ai gruppi ultras. Per controllare una parte dello stadio si muovevano per certi aspetti come un gruppo mafioso, anche se per la Procura di Torino non ci sono stati elementi sufficienti per contestare anche il reato di associazione di stampo mafioso.
 

Ultimo aggiornamento: 09:30
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