Lazio, Strakosha non fa rima con Berisha: albanesi, amici, ma rivali da sempre

Sabato 14 Settembre 2019 di Alberto Abbate
Lazio, Strakosha non fa rima con Berisha: albanesi, amici, ma rivali da sempre
Il primo guantone di sfida se l’è preso in Albania. Ce n’è subito un altro lanciato a Ferrara. Strakosha ritrova Berisha, mille incroci, e una battaglia infinita. Alla Lazio e poi in patria, Thomas gli ha sfilato la porta, adesso vuole blindarla in trasferta. E’ da marzo 2017 che non ci riesce per due volte consecutive lontano da casa. Non ha subito gol alla prima giornata contro la Sampdoria, s’è arreso solo su rigore nel derby contro la Roma. Strakosha non ha incassato nessuna rete su azione sinora. In estate aveva preoccupato tutti per il riacutizzarsi di un vecchio problema alla schiena, nel precampionato s’era ripresentato in amichevole con una papera. Il portiere biancoceleste in fretta e furia ha rialzato la testa, c’è riuscito ancora una volta. E chissà che non sia quella buona. Fra pochi giorni saranno passati tre anni esatti da quando Strakosha ha debuttato da titolare con questa maglia.
LA SCALATA
Era il 20 settembre 2016, Thomas esordiva a San Siro al posto di Marchetti contro il Milan non lasciando una grandissima impressione. Ma era l’inizio di una lunga scalata che, dal 28 gennaio, non lo avrebbe mai più fatto uscire da quella porta. E’ diventato il numero uno nella stessa annata in cui Berisha pur di giocare, ironia del destino, era stato costretto a emigrare all’Atalanta. Oltre se stesso, Strakosha deve quindi ringraziare Etrit che gli ha lasciato libera la strada. L’anno prima, in serie B, il classe ‘95 faceva addirittura panchina alla Salernitana. Se l’è cercata, ma è incredibile come la fortuna sorrida sempre a Strakosha. Ha già doppiato nelle presenze biancocelesti (128 a 60) in tre anni Berisha, adesso punta a strappargli il podio dell’Albania. Lì l’esonero di Panucci (col quale aveva un rapporto burrascoso) gli ha dato il nulla osta. E pensare che però Etrit a Bergamo era stato il numero uno di Reja, ora pure il neo ct dell’Albania ha preferito Thomas nelle gare di qualificazione contro Francia e Islanda. Strakosha ringrazia, ma a 30 anni compiuti Berisha non sembra soffrire d’invidia: «Thomas è il futuro e abbiamo un bellissimo rapporto, lo considero il mio fratello minore». Domani però non ci sarà spazio per nessun richiamo del cuore, anche perché Etrit ha fatto di tutto per rientrare e guarire da un guaio muscolare.
FORMAZIONE
Vuole centrare il record, Strakosha, vuole uscire per la 40esima volta con la porta biancoceleste inviolata. L’anno scorso non gli riuscì a Ferrara, fu costretto ad arrendersi al penalty trasformato da Petagna. Era stato Patric a provocarlo, abbattendo maldestramente Cionek in area. Eppure Inzaghi non sembra voler riportare quel brutto episodio alla memoria: lo spagnolo è in ballottaggio con Vavro per sostituire l’acciaccato Luiz Felipe sul centro-destra, Bastos parte dietro perché ieri è stato provato a sinistra. Acerbi e Radu completeranno senz’altro la difesa. Confermatissimi anche Lazzari, Milinkovic, Leiva, Luis Alberto e Lulic sulla linea mediana. Resta il dubbio al fianco d’Immobile davanti, con Caicedo nettamente favorito su Correa. Chiunque sarà, Berisha avrà certamente molto lavoro da sbrigare.

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