Milan, Gattuso: «Il rinnovo? Non scappo. Ora pensiamo a vincere le partite»

Sabato 17 Marzo 2018
Milan, Gattuso: «Il rinnovo? Non scappo. Ora pensiamo a vincere le partite»
«Dobbiamo vincere le partite, lavorare, poi il mio futuro si vedrà». Rino Gattuso continua a non considerare una priorità il rinnovo con il Milan, anche se la dirigenza ha spiegato che arriverà a breve. «Dite che sono un martello, figuratevi se oggi mi metto a parlare del contratto - ha tagliato corto l'allenatore alla vigilia della sfida con il Chievo -. Non c'è nessun problema, non capisco l'importanza che si dà. La società sa con chi deve parlare, sa dove sono, ma oggi non è la priorità. La priorità è respirare l'aria di giovedì sera contro l'Arsenal, il Milan deve stare su quei palcoscenici. Per questo batto sul tasto dei sacrifici che abbiamo fatto, da dove siamo partiti, non dobbiamo mollare una virgola. Dobbiamo mettercela tutta ogni giorni, non scappo io, né Fassone, né Mirabelli né la proprietà cinese».

Una cosa è certa: il Milan deve affrontare la sfida con il Chievo «come una finale», e poi finalmente i giocatori potranno recuperare energie nella sosta. «Sono molto preoccupato. Il Chievo sta facendo molta fatica ma non ha mai vinto in casa nostra e sono cose a cui bisogna dare una certa importanza», ha notato l'allenatore rossonero ammettendo che la sua squadra «non è in un momento di grande brillantezza, qualcuno ha bisogno di recuperare, di riposare. Ma la stanchezza non deve essere un alibi, domani serve uno sforzo mentale e fisico, martellare, martellare, martellare, poi ci saranno giorni di riposo per recuperare». Dopo la sosta il Milan penserà anche al recupero derby, in attesa della data. «Quando si gioca? Va chiesto a Fassone e ai dirigenti dell'Inter. Ci sono il Coni, la Figc, i dirigenti, loro prenderanno la decisione - ha tagliato corto -. Quando ci diranno la data, la prepariamo e la giochiamo».

«Noi siamo abituati alla Var, ne sappiamo più degli altri perché ci stiamo lavorando, e secondo me è giusto che venga introdotta anche in Europa», ha aggiunto Gattuso, tornando sulla delusione vissuta nel match contro l'Arsenal in Europa League dove i rossoneri sono stati penalizzati da un rigore inesistente. «Se c'è uno strumento che funziona, non capisco perché bisogna mettere degli arbitri fermi su una linea. È molto meglio lo schermo della Var che persone che stanno ferme per 90 minuti. Quelle stesse persone poi vanno in un “gabbiotto” e guardano l'episodio al video, la tecnologia è molto meglio dell'occhio umano». In Inghilterra il tecnico del Milan è stato elogiato per il suo fair play nel post-gara mentre l'attaccante dell'Arsenal Welbeck è stato definito dai tabloit un «tuffatore». «Non ho letto nulla, ma 22 anni fa ho fatto un'esperienza di un anno e mezzo in Gran Bretagna e so come ragionano, qual è la loro mentalità. Sono sportivi e quando sbagli vanno giù pesante, perché credono all'onestà degli atleti. Non sapevo che Welbeck fosse stato massacrato, ma non posso giudicare il giocatore perché all'epoca anche io un po' ci provavo. Sarei ipocrita a dire che ha sbagliato il ragazzo, ha sbagliato chi gli ha dato il rigore».
Ultimo aggiornamento: 15:05
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