L’inatteso blackout che ha colpito il Milan dal minuto 53, appena subito il primo gol del Napoli da uno scatenato Zielinski, deve essere un campanello d’allarme per Rino Gattuso, un dato da non sottovalutare. Al cospetto del suo maestro Carlo Ancelotti, il tecnico rossonero si è visto rimontare al San Paolo il doppio vantaggio: da 0-2 a 3-2. Un epilogo beffardo, ma ineluttabile visto il preoccupante calo mentale del Milan. Dopo le reti di Bonaventura e Calabria di errori ne sono stati fatti molti. Sia in panchina dall’allenatore milanista sia in campo. Il primo gol del Napoli è emblematico: passaggio folle di Musacchio a Biglia che, aggredito da Zielinski, perde palla e spiana la strada al gol dell’1-2 firmato dal centrocampista. Con tanto di immediata bocciatura dell’argentino, sostituito subito dopo da Bakayoko. Così facendo, Gattuso ha tolto un giocatore capace di fare girare la palla (anche se al San Paolo non era nella sua serata migliore) per inserire il centrocampista arrivato dal Chelsea. Una mossa che ha trasmesso paura alla squadra, da quel momento non più in grado di opporsi al Napoli fino al crollo definitivo con la doppietta di Zielinski e il gol di Mertens, il primo firmato al Milan. Il campionato dei rossoneri deve iniziare da questa sconfitta: venerdì 31 agosto a San Siro ci sarà la sfida contro la Roma e certi errori Gattuso non potrà più commetterli. Magari già dalle scelte iniziali. Nel tridente tornerà arruolabile Calhanoglu, che ha scontato la squalifica, e chissà se in difesa arriverà il turno di Caldara. Ma al di là della scelta dei giocatori o del modulo, conta vedere un Diavolo coraggioso, aggressivo, cinico, spietato. Su questo c’è da lavorare tanto e il tempo, si sa, in certi casi non è il miglior compagno di viaggio.
Ultimo aggiornamento: 12:34
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