Sbancato Wembley sabato scorso, la Spagna di Luis Enrique spazza via con un imbarazzante 6-0 i vicecampioni del mondo della Croazia nel secondo turno della Nations League, e rialza definitivamente la testa dopo un Mondiale in sordina. A Elche, le Furie Rosse subiscono un po' il gioco avversario in avvio, ma poi dilagano già nel primo tempo e travolgono una squadra fantasma, molle in difesa e inconsistente in attacco. Una vera e propria figuraccia per Modric e compagni che, se non cancella le glorie della campagna di Russia, pure non sarà facile da dimenticare. Niente lasciava presagire una tale serata da incubo per la Croazia, che rispetto alla formazione-tipo del Mondiale, tra i vari Rakitic, Modric e Perisic, ha presentato Santini per il ritirato Mandzukic e poche altre seconde linee al posto degli infortunati. Proprio la punta dell'Anderlecht ha sprecato un'ottima occasione al 14', imitata poco dopo da Perisic. L'uscita per infortunio di Vrsaliko al 19' probabilmente non c'entra, ma tutto è cambiato in campo 5' dopo, quando Saul, lasciato libero in area, ha deviato in gol di testa un preciso cross di Carvajal. La giovane e talentuosa Spagna guidata da Sergio Ramos ha preso coraggio, ha alzato il ritmo e sfruttato le larghe maglie della retroguardia croata. Asensio ha segnato due volte nel giro di due minuti, 33' e 35', con pregevoli tiri dalla distanza, il secondo deviato in rete dal corpo del portiere Kalinic dopo aver colpito un legno. Il 3-0 ha chiuso il primo tempo, ma non il punteggio.
La Spagna ha continuato a passeggiare sui resti dell'armata croata, nelle cui fila nessuno dei tanti campioni è riuscito ad arginare le ondate avversarie.
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