Nazionale, Mancini: «A Balotelli voglio bene, convocato solo se merita»

Lunedì 11 Novembre 2019 di Mario Tenerani
Nazionale, Mancini: «A Balotelli voglio bene, convocato solo se merita»

Mancini è pronto ad affrontare Bosnia e Armenia - gli azzurri stavolta giocheranno in bianco entrambe le partite - a caccia dei due punti mancanti (il girone è già vinto) per essere teste di serie. Il ct ha chiamato Tonali al posto dell’infortunato Verratti e oggi in ha parlato anche delle indicazioni del campionato: Mancini non è affatto preoccupato dei cambiamenti tattici dei giallorossi, con alcuni giocatori della Roma che si stanno misurando in altri ruoli, secondo la cura Fonseca.

Prima della conferenza stampa è stato presentato anche un nuovo sponsor, Team System, marchio che contribuirà alla digititalizzazione della Nazionale. 
Florenzi non gioca più e comunque è stato utilizzato in passato in più ruoli. Mancini è diventato un mediano… Lei è preoccupato?

«Per niente… Florenzi non è un problema si è riposato, così sarà più fresco quando giocherà con noi e se ha conosciuto altri ruoli ci sarà di grande aiuto all’Europeo.

Comunque va anche detto che gioca terzino da tanti anni. Mancini se fa anche il mediano significa che impara una cosa nuova e cresce. Quindi tutto positivo»
Zaniolo nel frattempo ha fatto 4 gol nelle ultime 6 gare…

«Migliora di partita in partita, è in fase di crescita anche lui»
Ronaldo contesta la sostituzione e Sarri dice che va bene così. La sensazione, però, è che quando accade ad un gregario di protestare per un cambio gli allenatori non la prendano così bene. Lei che ne pensa?

«Non so nulla, ho solo solo letto qualcosa. I giocatori devono avere rispetto in assoluto di compagni e allenatori, ma certe volte per la foga puoi eccedere. Quando poi capisci che hai sbagliato e chiedi scusa, tutto passa. Di sicuro sono atteggiamenti errati per chiunque li faccia»
Il Var genera ancora tante polemiche… 

«Credo che le discussioni facciano parte della nostra cultura calcistica, non c’è niente da fare. Penso che il Var abbia migliorato tante cose, ma forse c’è ancora qualcosa da rivedere»
Dopo i fattacci di Verona il presidente Gravina aveva auspicato una convocazione di Balotelli in azzurro per mandare un segnale forte. Che ne pensa?

«Il calcio deve unire e non distruggere. A Mario sapete quanto bene voglio, l’ho fatto giocare da ragazzino e deve migliorare ancora molto, ma lo voglio richiamare solo se fa bene ed è utile alla Nazionale. Capisco il presidente Gravina, certo, ma spero ci sia una possibilità per Mario proprio perché la merita tecnicamente. Comunque se nel 2020 siamo ancora a parlare di queste cose come il razzismo…»
Kean ha chance?

«Lui è ancora squalificato per una giornata, poi dovevamo coordinarci con l’Under 21. Tonali lo abbiamo convocato  per l’infortunio a Verratti. Kean fa parte di questa nazionale ed è un peccato che stia giocando poco anche se avrà tempo per essere all’Europeo»
Con la Bosnia che si aspetta?

«Sarà un bel test. Stadio piccolo, pieno di gente anche se loro non hanno più la possibilità di arrivare all’Europeo passando dal Girone, bensì dalla Nations League. Vogliamo chiudere bene a Palermo con l’Armenia e qualcosa cambieremo senza stravolgere la squadra. Abbiamo chiamato apposta dei ragazzi perché fino a marzo non avremo tempo di studiarli da vicino»
Immobile e Belotti sempre in concorrenza?

«Intanto ora giocheranno una partita a testa. Noi continuiamo col 4-3-3 e loro francamente mi paiono molto simili, ma non escludiamo a priori di provarli magari una volta insieme, preparando per bene tutto. Perché no….»
Momento difficile per gli esterni in campionato.

«Però giocano e questo è importante, vedi Bernardeschi. Chiesa e Insigne. Non saranno in un momento felice, ma almeno vanno in campo».
Conte si era sfogato dicendo che a livello internazionale aveva alcuni giocatori, con tutto il rispetto, che venivano da Cagliari e Sassuolo, riferendosi a Barella e Sensi, due nazionali. Che pensa?

«Sono ottimi giocatori, stanno acquisendo esperienza in Nazionale. Con noi sono andati sempre molto bene e infatti siamo contenti. Comunque hanno tante possibilità di migliorare»
La sua Nazionale è molto studiata…

«Ci fa piacere che succeda, ma spero che accada come Garrincha… Studiavano anche lui, ma non lo beccavano mai… Per l’Europeo però penso anche a qualche variante tattica»
Qui ci sono giovani come Castrovilli, Orsolini e Cistana: che devono fare per avere qualche speranza?

«Orsolini viene dall’Under 21, ma se riusciamo a vederlo per bene a Coverciano è un’altra storia. Vale lo stesso ragionamento per gli altri due. Un conto è la domenica un altro è qui»
Immagina di fare degli stages?

«Credo di no perché per me servono a poco, non si può fare molto»
Vialli (presente con Oriali in aula magna) è in azzurro come capo delegazione, che prova ad averlo di nuovo al suo fianco?

«Non sapevo cosa auguragli: se andare alla Samp dove abbiamo ricordi che ci legano alla gioventù e ai successi oppure venire in Nazionale. Penso che Gianluca sia felice di stare qui e per noi è bellissimo ritrovarsi dopo molti anni. Anche perché pensiamo di essere ancora giovani, ma il tempo passa..».
Così almeno non le chiederà di allenare la Sampdoria…Tanto non avrebbe avuto i soldi (e scoppia a ridere…). 
Il 20 novembre ci sarà un bell’incontro in Sala Nervi in Vaticano con i 150 anni del Bambin Gesù di Roma. 

«Quando siamo andati a trovare i bambini che soffrono, loro ci hanno fatto un gran regalo altro che noi a loro. Poter donare qualche ora di svago per noi è stato un vero arricchimento morale. Hanno parlato coi loro idoli e non hanno pensato al resto”. 

Ultimo aggiornamento: 16:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA