Pellegri, due gol e il pianto del papà: «Ma non posso vantarmi in classe, studio da privatista»

Lunedì 18 Settembre 2017 di Redazione Sport
Pellegri
Quando affronta le romane, il baby attaccante del Genoa Pietro Pellegri snocciola un record.
Era il 28 maggio quando, nel giorno dell'addio di Totti, realizzò all'Olimpico la sua prima rete in serie A, all'età di 16 anni, due mesi e un giorno (è nato il 17 marzo del 2001). Solo Amedeo Amadei, il 'fornarettò della Roma che contro la Lucchese nel maggio 1937, quando il giovanissimo attaccante non aveva ancora 16 anni (era nato nel luglio 1921), aveva fatto nella storia meglio di lui. Pellegri aveva invece eguagliato Amadei il 22 dicembre dello scorso anno quando, entrando al posto di Rincon nel corso del match col Torino, esordì in A alla stessa età del romanista, ovvero 15 anni e 280 giorni. Oggi, l'attaccante-scolaro - «studio di pomeriggio con un professore privato, non ho una classe e non posso fare il figo, ha tenuto a dichiarare -, ha segnato due reti alla Lazio, impresa che a quell'età in serie A non era ancora riuscita a nessuno. E' il primo a riuscirci, tra i nati del secondo millennio. Nonostante questo, non si monta la testa o cerca scorciatoie:
«Io non mi aspetto nulla, mi alleno, sto zitto. Se ci sono spazi, me li prendo».. Alla sua impresa ha assistito da vicino il padre Marco, team manager rossoblù, che è balzato in piedi e lo ha abbracciato in lacrime dopo la seconda rete. Una commozione condivisa dal figlio quando le immagini gli sono state riproposte nel dopopartita.
Ultimo aggiornamento: 10:20
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