Ranieri: «De Rossi meritava un comportamento diverso dalla società»

Giovedì 16 Maggio 2019 di Gianluca Lengua
Ranieri: «De Rossi meritava un comportamento diverso dalla società»

Impossibile per Claudio Ranieri non tornare sul tema De Rossi e sul colloquio avuto ieri a Trigoria con i tifosi: «Quando i tifosi chiedevano spiegazioni su chi ha preso le decisioni sulla fine del rapporto di Daniele alla Roma ho risposto sicuramente a Londra e in America perché decide il presidente e la persona che gli sta più vicino in Inghilterra». Ecco la conferenza stampa di Claudio Ranieri a due giorni dalla partita contro il Sassuolo 

 


 
Il Sassuolo. «Questa settimana deve essere uno stimolo propositivo. Ormai i giocatori sono abituati a tutto. Poteva essere uno stimolo negativo anche le voci sull’allenatore del futuro. Spero che questo fatto sia uno sprone a fare bene, c’è ancora una piccola possibilità e dobbiamo avere la coscienza apposto per fare bene».
 
Zaniolo e Pellegrini. «Stato tutti bene. Zaniolo riprende oggi, aveva il polpaccio indurito e farà un differenziato. Pellegrini non è grave, la solita vecchia cosa che un pochino gli si acuisce, credo di averlo a disposizione per sabato, se non sarà così ci sarà la prossima settimana». 
 
Il confronto di ieri. «Non ho utilizzato le parole che ho letto. Quando i tifosi chiedevano spiegazioni su chi ha preso le decisioni sulla fine del rapporto di Daniele alla Roma ho risposto sicuramente a Londra e in America perché decide il presidente e la persona che gli sta più vicino in Inghilterra». 
 
Il malessere dei tifosi. «Non so quali siano i progetti per il futuro, non ne possono aver parlato con me, sapendo che tra due partite finirà il mio rapporto con la Roma, non so che programmi ci saranno. In ogni società ci sono dei ricambi, ci sta, anche in Italia grandi squadre hanno perso dei punti di riferimento. Forse a Daniele andava detto in un’altra maniera. Ma è la legge del calcio. La società vuole cambiare, certo, per una figura così importante, avendo i tifosi un amore viscerale per la squadra, una considerazione più attenta avrebbe consigliato un altro comportamento».
 
Se lo avrebbe confermato. «Stiamo parlando di un leader. Lui è un allenatore in campo, non ragiona in termini di ego ma per la squadra. Sono i tipi di leader che vogliono gli allenatori». 
 
La figura di Baldini. «Con me non incide affatto. Non incide nel lavoro quotidiano. Non so che rapporti abbia con il presidente, qua con il mio lavoro non incide, in generale non lo so, non conoscendo quello che fa».
 
L’importanza di De Rossi al di là del campo. «Si parla sempre di leader…Ci sono vari leader, quello per la società, il leader per voi giornalisti, il leader per i tifosi, per i social. Poi ci sono i leader per l’allenatore. De Rossi è un allenatore in campo, è l’uomo con cui puoi parlare e lui ragiona con la mentalità non di ego fine a sé stessa, ma per il bene della squadra. Questi leader, sono quelli che vogliono gli allenatori».
 
Le difficoltà ad allenare la Roma. «Quando ho accettato questo incarico sapevo di trovare una squadra giù mentalmente, non fisicamente, ma mentalmente sì. E le mie forze sono state rivolte proprio a quello. A cercare di riportarli su, a rifarli credere in loro stessi, a rifargli credere nel senso di appartenenza e nel senso di squadra. È logico che tutte queste cose non mi aiutano nel mio lavoro. Quanto possono aver inciso tutte le chiacchiere nella partita di Genova? Non lo so, non si può quantizzare una cosa del genere. Certo è che avevo chiesto aiuto ai tifosi e l’aiuto dei tifosi è stato magnifico: ci sono stati dietro, ci hanno aiutato a vincere alcune partite difficilissime, per questo io li devo soltanto ringraziare».
 
Le parole di De Rossi su Totti. «Sono decisioni che deve prendere Francesco, so solo che mi ha chiamato lui e in quel momento è stato uno che conta, che decide. Non so a che punto sia all’interno di questa crescita. Non si diventa dirigenti subito dopo aver smesso di giocare. Non so quanto sia felice e soddisfatto, queste domande vanno fatte a lui».
 
Consigli alla società. «Non sapendo i programmi è difficile rispondere. Credo che un fatto importante sia la costruzione dello stadio, è necessario per programmare una grande Roma. È una mia considerazione, da quando sono arrivato penso a far rendere i giocatori al massimo. Non mi sono posti altri problemi, mi sono messo l’elmetto e ho cercato di dare il massimo». 
 
A cosa possono aggrapparsi i tifosi. «Roma è una piazza particolare, il tifoso si sente partecipe in tutto e per tutto, per questo quando sei all’Olimpico il pubblico ti soffia dietro e possono succedere cose impossibili. Nella mia carriera ho trovato pochi presidente vicini. L’ex presidente del Leicester l’ho visto più adesso che prima. Abramovich credo di essere io l’allenatore che che l’ha visto più volte. Sono situazioni, l’importante è che la squadra vada bene e che quando ci sia qualcosa venga risolta. Questo è importante, tutto il resto non conta. É importante che tutto vada come deve andare».
 
Non conosco i progetti del futuro di Pallotta. Credo che in ogni società di calcio ci sono dei ricambi per cui ci sta. Anche in Italia sono stati persi dei grandi punti di riferimenti, essendo Daniele una persona storica a Roma andava detto in altro i modi. Questo però fa parte del calcio, la società vuole cambiare. I tifosi della Roma hanno un amore sviscerato per la proprio squadra e quindi una considerazione più attenta avrebbe consigliato un altro comportamento». 
 
Se ha parlato con De Rossi. «Ancora ci devo parlare, non ho avuto 5 minuti. L’ho visto bello, motivato e determinato come sempre. Dentro di sé sarà squassato, immagino non dormirà la notte, ha dato tutto e ha giocato anche in condizioni non al 100%, una notizia del genere ti sconquassa».
 
 
De Rossi titolare. «Daniele vuole continuare a giocare, è giusto che sia così.
Ha una mentalità di allenatore. È un leader positivo che non pensa al suo ego ma  quello di tutti che è la visione che gli ha dato il padre. Vedremo se giocherà. Vorrei fare un appello ai tifosi e mi auguro che l’ultima partita all’Olimpico sia una festa per Daniele per dimostrare l’amore a Daniele e alla Roma che è la cosa più importante». 

Ultimo aggiornamento: 12:58
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