MONSELICE - Accade tutto nel secondo tempo della sfida domenicale
di Prima categoria tra Fossò e Nuovo Monselice, come un
fulmine a ciel sereno. Un giocatore esce dal campo. Un
altro entra. I supporter del Nuovo Monselice vogliono
tributare una ode al giocatore richiamato in panchina. Un canto
ritmato che si conclude in maniera inequivocabile. Una
decina di braccia tese scattano all’unisono: è il
saluto romano, richiamato esplicitamente nell’inno
intonato dai supporter del Nuovo Monselice che per il resto della
gara si erano limitati a sostenere senza pause e senza
tentennamenti i propri portacolori. Il saluto fascista dura
una decina di secondi. La scena (anche imbarazzante) continua
perché i supporter chiedono al proprio paladino di
ricambiare. Il giocatore si sta accomodando in panchina: i
supporter lo invocano a gran voce, ma dalla panchina solo un vago
cenno, assolutamente neutro, una mano che saluta stanca dopo oltre
un’ora di corse a perdifiato sul campo, tra recuperi,
ripartenze, contrasti, passaggi a buon fine e passaggi a
vuoto.
Ultimo aggiornamento: 08:46
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