All’andata fu una delle tante imprese del Parma, successo al Grande Torino, 1-2 e speranze di Europa. Che adesso ha il Toro. Poche di Champions, dato lo 0-0 di oggi, restano per la Euroleague.
Un girone dopo, senza Inglese, Gervinho e Bruno Alves fatica più del solito ma porta a casa il 9° punto del girone discendente. Sprocati incide solo nel finale, Ceravolo ha una chance, in serie B era eccellente, andrà in slalom alla Gervinho, è fermato dall’ultimo difensore, ma lontano dall’area. Il Toro è superiore, meriterebbe il successo di misura, almeno evita la 10^ sconfitta nelle ultime 12 partite al Tardini e con 12 pareggi esterni corrobora il suo record europeo fra i campionati maggiori.
Moretti, invece, regge la terza partita in 6 giorni, a 37 anni. Attacca il Toro, dall’inizio, cum iudicio, sospinto dai 3mila della curva, che a tratti sovrastano il pubblico di casa, fra le tifoserie neanche corre buon sangue. I granata penetrano centralmente e scaricano, neanche fosse basket, per Sepe solo due parate facili e poi la chiusura di Gagliolo su Belotti. Che ogni tanto parte palla al piede, con la potenza di Cristiano Ronaldo, sta risalendo alla condizione di due stagioni fa.
I crociati ripartono con una bella discesa di Gazzola, filato via ad Ansaldi più volte. Berenguer è di nuovo preferito a Zaza, calcia da fuori, manca sempre l’ultimo passaggio o il quid per sfondare la peggior difesa del 2019, trapanata 27 volte. In tribuna lavorano i match analyzer, in particolare Marco Piccioni, che chiuse la carriera di difensore centrale fra i dilettanti parmensi, elabora dati sulla squadra di D’Aversa che guadagna metri prima dell’intervallo. “Il problema non sono io”, si era difeso alla vigilia il tecnico delle due promozioni, ora il +7 sul Bologna spaventa di meno.
C’è notevole determinazione, in campo, giocate individuali sono frustrate dal presidio altrui, Meitè ha una regia elementare, non verticale, la difesa a 3 del Parma regge alta. Senza Scozzarella nè Stulac, Rigoni crea poco gioco, Di Marco si vede a tratti, Kucka sarebbe sulla linea degli attaccanti ma soprattutto contiene, così si susseguono le palle perse. Izzo è il leader difensivo torinista, è discontinua però la propulsione di De Silvestri e di Rincon, anche per il pressing emiliano.
Le difese si aprono alla ripresa, Belotti porta alla conclusione Baselli, destro arrotato ma fuori, Di Marco ha spazio a sinistra, carica, pallone centrale.
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