Ragazzini multati perchè giocano a calcio nel campiello, la protesta dei genitori

Mercoledì 18 Luglio 2018 di Giorgia Pradolin
I giochi in campiello Pisani (campo Santo Stefano),
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VENEZIA - All'indomani della festa alcolica che ha trasformato Sant'Elena in un porcile, arriva una serie di multe ai ragazzini che solitamente giocano a pallone in campiello Pisani (campo Santo Stefano), dove si trova il Conservatorio di Venezia. Due episodi che non sono correlati, ma che dovrebbero esserlo nei pesi e nelle misure d'applicazione delle norme e nel valutare la gravità delle situazioni. Si è infatti deciso di chiudere un occhio sugli eccessi la notte del Redentore, all'insegna della festa tradizionale che capita solo una volta all'anno. Non sono stati così fortunati alcuni ragazzini veneziani, dagli 11 ai 14 anni di età, che il 21 maggio scorso  sono stati multati dai vigili urbani per aver giocato a calcio in campiello Pisani. I genitori sono arrabbiati e tra i giovani sanzionati c'è anche il nipote del presidente del Conservatorio di musica Benedetto Marcello, Giovanni Giol, che va giù duro sul provvedimento: «Una discriminazione contro i veneziani che trovo politicamente aberrante. Spero che i bambini continuino a giocare a calcio, con moderazione, perché il campo vive anche di loro».

Ieri a casa di 4 famiglie sono arrivati verbali con le sanzioni: 66,80 euro l'una. I genitori intendono fare ricorso, tutti assieme. «Non per la cifra da pagare, irrisoria - spiega Jacopo, uno dei padri - ma per una questione di principio. In quel campo bimbi e ragazzi giocano da sempre, gli spazi a Venezia mancano e quando le vigilesse hanno preso i nomi dei nostri figli pensavamo lo avessero fatto come avvertimento, invece sono arrivati i verbali. In quell'area vi sono commercianti abusivi, all'angolo gli scatolettisti, i borseggiatori e spesso la sera si parla anche di spacciatori». I genitori spiegano anche di essersi auto-tassati per costituire un fondo, una colletta, con cui pagare tutti gli eventuali danni agli edifici causati dalle pallonate dei figlioletti.

Nel verbale di accertamento arrivato alle famiglie c'è scritto che la sanzione è scattata perché in qualità di tutore del minore, permetteva che il proprio figlio giocasse in area vietata con lancio della palla. Pare però che la chiamata alla polizia municipale sia stata fatta proprio dall'interno del Conservatorio. «I vigili erano stati chiamati un paio di giorni prima - spiega il presidente Giol - perché in campo Pisani stavano giocando degli adulti calciando con forza il pallone, non dei ragazzini. Dopo due giorni però le vigilesse, durante un'ispezione, hanno fermato i giovani e preso i loro nominativi. Quel giorno, oltre a mio nipote di 11 anni, giocava a pallone anche mio figlio di 9. Quindi la multa potrebbe arrivare anche a noi».

Il presidente auspica che i giovani non se ne vadano dalla zona, anche perché la loro stessa presenza è una forma di presidio cittadino. «Questi bambini devono essere considerati dei baluardi di venezianità - rincara Giol - perché innocentemente proteggono la zona, altrimenti invasa da abusivi e scatolettisti. Il mio compito è tutelare il bene dell'edificio, ma occorre del buon senso. Come si fa a multare dei ragazzini che giocano a palla? Considerando che a Venezia mancano gli spazi, e che in campo Sant'Agnese non possono più andare, da quando le panchine sono state occupate dagli zingari». E ancora: «Condanno questa presa di posizione nei confronti dei bambini e penso occorra una politica liberale protezionistica per i veneziani. Anche perché ormai siamo rimasti in quattro gatti in centro storico». Infine, sulla colletta delle famiglie per pagare gli eventuali danneggiamenti: «fino ad ora quelli che abbiamo avuto alle vetrate - conclude il presidente - non sono mai stati ad opera dei bambini, ma sempre di adulti».
 

Ultimo aggiornamento: 20 Luglio, 10:12
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