Hellas battuto in casa dalla Spal: Setti: «E' una brutta retrocessione»

Domenica 29 Aprile 2018
Giocatori dell'Hellas Verona sconfortati dopo il ko in casa con la Spal
VERONA - La Spal passa al Bentegodi (1-3) e si porta al quart'ultimo posto (con 32 punti) della classifica sperando ancora decisamente in quella salvezza che per il Verona, penultimo a 25 punti e staccato di sette dalla soglia salvezza a tre giornate dalla conclusione del campionato, è ora più che mai utopia.
Male anche il Chievo,
ora terz'ultimo da solo con 31 punti, sconfitto sabato dalla Roma e scavalcato appunto dalla Spal. Rischia grosso perfino l'Udinese che dopo essere stata in vantaggio per 3-1 a Benevento si fa raggiungere nel finale (3-3): adesso i friulani, a 34 punti, devono assolutamente vincere.

Al Bentegodi vince con merito la squadra ferrarese con un pizzico di quella buona sorte che spesso accompagna le grandi imprese. Sono gli ospiti infatti a «sentire» maggiormente la partita. La Spal parte contratta, sbaglia tanto in costruzione, molle e sulle gambe in difesa. Il Verona senza strafare passa in vantaggio grazie a un'imbucata di Petkovic per Valoti. La Spal non si scuote. Gioco poco fluido, squadra bassa e che arranca. Il Verona fa poco, ma sembra più in partita, più equilibrato tra i reparti, decisamente più propositivo. L'ultimo secondo del primo tempo regala la svolta di tutta la gara. Costa mette in mezzo, la deviazione di testa di Fares alle spalle di Nicolas è quasi imbarazzante da commentare. Di fatto non solo finisce la prima frazione, ma anche la partita del Verona. I gialloblu escono in tutti i sensi dal campo.

La ripresa per i veneti è un'agonia. Giocatori spauriti, squadra completamente scollegata, una vera pena. La Spal ha forse la colpa di attendere troppo per affossare un Verona già al tappeto. Il gol del vantaggio arriva su palla inattiva. Vicari spizza il corner di Costa e sul secondo palo in bello stile Felipe insacca. Il Verona non ha energie, volontà, idee tattiche e capacità tecniche per risollevarsi. La Spal nel finale, grazie a Kurtic, piazza quella ciliegina sulla torta utile soprattutto sotto il profilo dell'entusiasmo. Missione compiuta, ora la squadra di Semplici sarà in queste ultime tre giornate padrone del proprio destino. Per il Verona un mesto, triste e brutto finale. All'Hellas serve una vera rifondazione. 

L'addio del presidente. 
«Voglio essere io a parlare di questa sconfitta perchè il principale responsabile di questa retrocessione sono io - ha commentato a clado il presidente Maurizio Setti - Sì, dico retrocessione perchè è inutile alimentare speranze inesistenti. È una brutta retrocessione, diversa da quella di un paio d'anni fa. Allora pagammo anche un pò di sfortuna, quest'anno le responsabilità sono di tutti, ad iniziare dal sottoscritto. Abbiamo fatto valutazioni sbagliate su alcuni giocatori. Esonerare Pecchia? Non sarebbe servito. Valuto anche il lavoro durante la settimana, non solo la partita. I risultati ci condannano, ma ho agito con onestà e passione. Ripartiremo come abbiamo già fatto. Il paracadute? Chi pensa che retrocedere sia un vantaggio economico è un pazzo». Fabio Pecchia è laconico: «Approccio giusto alla gara, poi il gol subito ha tolto fiducia e entusiasmo alla squadra.
La salvezza? C'è ancora la matematica, adesso è chiaro che è tutto più complicato».
Ultimo aggiornamento: 30 Aprile, 15:42
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