Hamas, la vita dorata (e al sicuro) dei vertici: corruzione e contrabbando a Gaza per vivere nel lusso all’estero

Martedì 31 Ottobre 2023
Corruzione e contrabbando a Gaza per vivere nel lusso all’estero. La vita dorata (e al sicuro) dei vertici di Hamas

Mentre proseguono i bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza, con immani perdite di vite civili, i vertici e gli strateghi del gruppo terroristico Hamas, le vere menti del massacro dello scorso 7 ottobre nei kibbutz israeliani, vivono all'estero, nella sicurezza degli Stati amici che li ospitano e forti di ricchezze inimmaginabili, accumulate attraverso canali torbidi.

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Dove vivono i leader di Hamas

Tra i Paesi che si sono schierati con Hamas dopo l’attacco di sabato c’è sicuramente l'Iran, ma non solo. Altri Paesi, come il Qatar, hanno da anni profondi legami con Hamas. Relazioni che all'apparenza sembrano più discete ma che nascondono in realtà un appoggio molto concreto. L’emirato del Golfo, infatti, non offre un sostegno militare ad Hamas come fa l'Iran, ma paga gli stipendi dei funzionari di Hamas con somme intorno ai 30 milioni di dollari al mese. 

Qatar e Turchia

Proprio in Qatar risiede l’attuale leader di Hamas Ismail Haniyeh, 61 anni, a capo dell'organizzazione dal 2017. Di lui si dice che al momento viva nei lussuosi hotel di Doha, la capitale. Tuttavia, il 7 ottobre, nel giorno del sanguinoso attacco ad Israele, Ismail Haniyeh non si trovava in Qatar, come si pensava inizialmente, bensì in Turchia, come è emerso da varie fonti vicine ad Istanbul. Le autorità turche nei giorni successivi lo avrebbero «accompagnato» oltre frontiera dopo che erano emerse le atrocità commesse dai suoi miliziani. Poi, il 14 ottobre, Haniyeh ha incontrato proprio a Doha il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir Abdollahian.

Libano

Tra i Paesi amici c'è infine il Libano: è qui che risiede il vice capo dell’ufficio politico di Hamas, Saleh al-Arouri, considerato lo stratega del gruppo. Negli scorsi giorni ha incontrato a Beirut il segretario generale di Hezbollah, Hassan Nasrallah nonché il leader della Jihad islamica palestinese, Ziyad al-Nakhalah.

Patrimoni e vita dorata: le rivelazioni dell'ex membro

La testata araba Al-Majalla, ritenuta autorevole da più canali, ha stimato che il numero due di Hamas, Musa Abu Marzuk, possegga una patrimonio che si aggirerebbe tra i 2 e i 3 miliardi di dollari, mentre l'ex capo politico Khaled Mashal controllerebbe 4 miliardi, così come lo stesso numero uno Ismail Haniyeh.

È nel 2019 che trapelano un gran numero di notizie fino a quel momento ignorate sui leader di Hamas, a causa di alcune defezioni da parte di alcuni membri. A diffondere le informazioni fu proprio un esponente di Hamas residente in Turchia, Suheib Yousef. Il miliziano - che tra l'altro era figlio di uno dei sette fondatori di Hamas - decise di mettersi in contatto con la rete televisiva israeliana Channel 12. In un'inedita intervista parlà della corruzione dei dirigenti di Hamas all’estero e dei canali attraverso i quali passavano le loro ricchezze.

Spiegà che una delle missioni di membri di Hamas in Turchia era intercettare i dirigenti palestinesi in Cisgiordania e in altri Paesi arabi, per poi le informazioni.«Lavoravano per interessi stranieri.

Vendono le informazioni all’Iran in cambio di sostegno finanziario», rivelò il disertore di Hamas. 

Il contrabbando attraverso i tunnel

Tra le rivelazioni di Yousef saltarono fuori anche le regolari operazioni di contrabbando organizzate regolarmente nei tunnel di Gaza, trasportando prodotti destinati alla popolazione. Se non che, i leader effettuavano un "prelievo" per ogni prodotto contrabbandato. «I leader di Hamas vivono all’estero in hotel eleganti e grattacieli di lusso», li accusò Suheib Yousefil. «Mi appello ai leader, incluso mio padre, perché si dimettano da questo movimento corrotto. Sono certo che anche lui sa come stanno le cose».

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