Uccisero ex calciatore e lo sciolsero nell'acido, ergastolo per madre e figlio

Lunedì 13 Maggio 2019
Uccisero ex calciatore e lo sciolsero nell'acido, ergastolo per madre e figlio

Condanna all'ergastolo per Raffaele Rullo, imputato per l'omicidio dell'ex calciatore Andrea La Rosa ritrovato in un fusto di benzina nel bagagliaio dell'auto della madre del tecnico informatico nel dicembre 2017. Anche la madre Antonietta Biancaniello, ritenuta complice del figlio, è stata condannata all'ergastolo. I giudici hanno disposto anche risarcimenti provvisionali complessivi per 275mila euro. I due sono accusati anche del tentato omicidio della moglie di Rullo.

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Entrambi sono accusati di avere ucciso e provato a sciogliere nell'acido Andrea La Rosa, ritrovato in un fusto di benzina nel bagagliaio dell'auto della 60enne, nel dicembre 2017. Per entrambi gli imputati, la Corte ha infatti riconosciuto l'omicidio aggravato e l'occultamento del cadavere del 35enne e anche il tentato omicidio della moglie di Rullo, Valentina Angotti.

Dopo il verdetto Biancaniello è scoppiata in lacrime, mentre l'informatico è rimasto impassibile. I familiari della vittima si sono, invece, abbracciati. L'ipotesi dei pm Maura Ripamonti e del procuratore aggiunto Eugenio Fusco, che avevano chiesto l'ergastolo con isolamento diurno per gli imputati, è che nel novembre 2017, i due organizzarono una 'trappolà per l'ex calciatore a casa dell'anziana, in via Cogne, alla periferia di Milano.


Stando all'indagine coordinata dalla Procura e condotta dai carabinieri, La Rosa, che all'epoca era direttore sportivo del Brugherio, formazione dell'Eccellenza della Lombardia e che da calciatore aveva giocato fino alla serie C, fu prima narcotizzato e poi ferito alla gola con un'arma da taglio, nella cantina dell'edificio. Privo di sensi, fu spinto dentro un bidone di gasolio dove i due gli gettarono addosso dell'acido, le cui esalazioni uccisero il 35enne. Secondo inquirenti il movente era legato al denaro. I due avrebbero ucciso La Rosa, al quale il killer doveva 38 mila euro, mai restituiti, dopo il fallimento di un altro piano criminale, che risale a un mese prima del delitto di La Rosa, messo a punto per incassare un cifra molto più alta: i 150 mila euro della polizza sulla vita intestata alla moglie del presunto killer che cercarono di assassinare, inscenando un suicidio.

La donna si salvò per miracolo.

Stamane, rendendo dichiarazioni spontanee, la 60enne si è assunta, ancora una volta, tutta la colpa dell'omicidio tentando di scagionare il figlio. «Ho fatto tutto io», ha detto, facendo sbottare la madre della vittima e che ha gridato in aula «basta». Raffaele Rullo, in giacca e camicia, ha invece negato il coinvolgimento di sua moglie, come ipotizzato dal suo avvocato, Ermanno Gorpia. Quest'ultimo stamane ha chiesto ancora una volta alla Corte (che non ha accolto la sua istanza) di disporre una perizia psichiatrica su Rullo, che a suo dire sarebbe stato manipolato da Valentina Angotti. La Corte ha ordinato risarcimenti provvisionali, immediatamente esecutivi, per circa 475 mila euro, oltre alle spese legali, in favore dei genitori di La Rosa e della donna. Le motivazioni tra 90 giorni.

 

Ultimo aggiornamento: 20:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA