Dai motori agli ori paralimpici: chi è Alex Zanardi, un esempio per tutti

Domenica 14 Gennaio 2018
Dai motori agli ori paralimpici: chi è Alex Zanardi, un esempio per tutti
Il cuore e la forza di volontà oltre ogni ostacolo: Alex Zanardi è un campione di vita e un esempio per tutti, indifferentemente normodotati e disabili. Una vita eccezionale, che dimostra come nulla sia scontato e che anche dietro i momenti più drammatici, come quello del 15 settembre 2001, ci sia sempre un'altra possibilità.



Nato a Bologna nel 1966 e cresciuto nella vicina Castel Maggiore, Zanardi si appassionò già durante l'infanzia ai motori e, appena adolescente, iniziò a gareggiare nei kart prima a livello locale e, successivamente, in ambito internazionale, sfidando anche un giovanissimo e talentuoso Michael Schumacher. Negli anni successivi i debutti in Formula 3000 e Formula 3, prima di approdare in Formula 1, dove gareggiò per cinque stagioni complessive (con queste scuderie: Jordan, Lotus, Minardi e Williams), con risultati deludenti che lo portarono alla Champ Car (allora conosciuta come CART).

Fu proprio durante questo campionato che, sul circuito tedesco del Lausitzring, lo stesso dove pochi mesi aveva perso la vita Michele Alboreto, Alex Zanardi dopo un testacoda fu tranciato in pieno dalla vettura guidata dall'italo-canadese Alex Tagliani. Entrambe le gambe furono amputate in quello stesso istante e le condizioni erano apparse subito disperate, ma l'intervento tempestivo dei medici impedì la morte per dissanguamento. Dopo quattro giorni di coma farmacologico Alex riuscì a risvegliarsi e fu dimesso un mese e mezzo più tardi, dopo aver subito ben quindici operazioni.



Un evento tragico che avrebbe potuto devastare psicologicamente chiunque, ma non uno come Alex, che decise di tornare in breve tempo alle corse, con automobili dotate di comandi speciali, e di cimentarsi nel paraciclismo, gareggiando nella specialità dell'handbike. A contraddistinguere Alex Zanardi una forza di volontà fuori dal comune, ma anche una discreta dose di autoironia. Battute come «Sono molto emozionato, mi tremano le gambe» e «Ora non rischio più di raffreddarmi camminando scalzo» contribuirono a renderlo più umano e simpatico agli occhi di tutti.

Anni di duro lavoro gli permisero di ottenere grandi successi a livello mondiale e ben quattro medaglie d'oro paralimpiche (due a Londra 2012 e due a Rio 2016). Un esempio, quello di Alex, di come la vita e il destino possano togliere molto ma anche restituire tutto con gli interessi.
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