Le vittime su 2 ruote, come fermare
la strage? Sulle strade del nostro
Paese muore un ciclista ogni 35 ore

Domenica 23 Aprile 2017 di Valeria Arnaldi
Le vittime su 2 ruote, come fermare la strage? Sulle strade del nostro Paese muore un ciclista ogni 35 ore
Sono oltre diciassettemila, circa quarantacinque al giorno, stando alle ultime stime Istat, i ciclisti che, nel nostro Paese, nel 2015, sono rimasti coinvolti in incidenti stradali. Ben 252 quelli che hanno perso la vita. Uno ogni 35 ore. Più di sedicimila i feriti. E molto probabilmente i numeri dovrebbero essere aggiornati al rialzo. Nel 2015, infatti, gli incidenti stradali, diminuiti per numero sono aumentati per gravità, con un incremento pari a 6% di feriti gravi e 1,1% di decessi, che ha interessato particolarmente le categorie più “fragili” della circolazione in strada, ossia pedoni e ciclisti che rappresentano il 50% delle morti stradali.

Secondo il movimento popolare #salvaiciclisti sono stati 2556 i ciclisti che hanno perso la vita sulle strade italiane negli ultimi dieci anni. La morte di Michele Scarponi - anche lui, peraltro, sostenitore della campagna #salvaiciclisti - rimasto ucciso in un incidente mentre si allenava a Filottrano, ha riacceso il dibattito sulla sicurezza di chi si muove su due ruote e sull’urgenza di individuare misure adeguate per tutelare professionisti, atleti e semplici amatori.

LE MISURE
A fine marzo il senatore piemontese Michelino Davico ha presentato un disegno di legge per la sicurezza dei ciclisti, che prevede modifiche al Codice della Strada, all’articolo 148, per introdurre il divieto di «sorpasso di un velocipede a una distanza laterale minima inferiore a un metro e mezzo». Una “distanza” già stabilita per legge in vari Paesi europei.

A sostenere la necessità della modifica, le statistiche, secondo cui un incidente su tre, in Italia, si verifica proprio mentre un’auto sorpassa una bicicletta. Tale spazio darebbe al ciclista modo di reagire all’inevitabile spostamento d’aria che produce facili sbandamenti su strade che peraltro, nella maggior parte dei casi, presentano un manto irregolare. Il testo prevede multe da 163 a 651 euro, nonché la sanzione accessoria del ritiro della patente per un periodo di tempo compreso tra uno e tre mesi, che sale fino a sei mesi se alla guida c’è un neopatentato. Dato il consenso trasversale sul tema, il ddl potrebbe essere approvato al Senato entro l’estate, per passare poi alla Camera e concludere l’iter entro fine anno. Non è la prima volta che il tema della sicurezza delle due ruote viene affrontato in termini di legge. Tra le proposte, la possibilità per i ciclisti di circolare in senso opposto a quello di marcia nelle strade o nelle zone all’interno di centri abitati dove il limite di velocità sia uguale o inferiore ai 30 km/h, nonché la revisione dei limiti di velocità nelle strade extraurbane.

LE CICLABILI
Il potenziamento delle ciclabili rientra nelle misure per la tutela dei ciclisti. Nel nostro Paese, dal 2008 al 2015, le piste sono quasi raddoppiate - l’aumento è stato del 47,7% - secondo i dati del Centro ricerche Continental Autocarro. Dal 2011, per l’Istat, è raddoppiato pure il bike sharing. Recentemente, è stato varato un piano per la realizzazione di quattro ciclovie (Torino-Venezia, Verona-Firenze, Caposele-S. Maria di Leuca e il Grande Raccordo Anulare di Roma) per un totale di 1.500 chilometri. Una parte dei fondi sarebbe già assicurata, circa 91 milioni di euro su un ammontare complessivo che dovrebbe aggirarsi intorno ai 270. Intanto, però l’Europa “corre” veloce. La Federazione Europea dei Ciclisti ha annunciato almeno 15 itinerari attraverso 43 Paesi per un totale di 75mila chilometri, che saranno realizzati entro il 2020.

A marzo scorso, presso il Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti, si è discusso di necessità - e urgenza - di una segnaletica di sicurezza, direzione e informazione stradale per ciclisti, compatibile con quella per le auto e con i criteri del Codice della Strada. Il Comitato di Formula Bici, organizzatore di eventi, ha offerto i “campi di gara” come percorsi per il progetto pilota.

I TEST
L’impatto con le biciclette potrebbe essere il prossimo passo per aggiornare il test Euro NCAP “Programma europeo di valutazione dei nuovi modelli di automobili”, teso a valutare la sicurezza dell’auto e, di conseguenza, di tutti i soggetti presenti in strada. Uno dei criteri dovrebbe essere la tecnologia di frenata automatica al rilevamento della presenza di ciclisti.
 
Ultimo aggiornamento: 09:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA