Muore nel grembo materno soffocata dal cordone ombelicale. I dottori: «Era cresciuta troppo»

Venerdì 18 Ottobre 2019 di Federica Macagnone
Muore nel grembo materno soffocata dal cordone ombelicale. I dottori: «Era cresciuta troppo»

Avevano atteso per nove mesi di poter abbracciare la piccola Rosie. Avevano preparato per lei tutto il necessario ed erano pronti a darle tutto l’amore del mondo. Ma per Georgina Hardy e il fidanzato e Dave Squire, entrambi 26enni, quello che doveva essere l’appuntamento più bello della loro vita si è trasformato in un incubo. Rosie Melanie Joyce Squire è nata morta dopo essere stata soffocata dal cordone ombelicale: la tragedia è avvenuta a febbraio, ma adesso è stato stabilito che la neonata era cresciuta troppo nel grembo della mamma.

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Georgina, di Clacton-on-Sea, nell'Essex, era arrivata alla 41esima settimana di gravidanza: i dottori l’avevano rassicurata dicendole che il parto cesareo non era necessario, ma ora uno staff medico ha rivelato che la piccola era diventata troppo grande. Il tempo era scaduto già da tre settimane quando sua madre l’ha messa la mondo, ormai morta. Un test alla 39esima settimana aveva rivelato che Rosie aveva smesso di muoversi, ma in seguito i medici avevano rilevato movimenti durante la visita di follow-up in ospedale, quindi ad Hardy venne detto di tornare a casa.

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Il 16 febbraio, a 41 settimane, a Georgina fu detto che la sua bimba era morta. Pochi giorni dopo, il 21 febbraio, con un parto indotto dette alla luce Rosie. Ora la donna vuole una petizione per modificare il protocollo che in Gran Bretagna consente di portare avanti le gravidanze oltre la 40esima settimana.
 
«Quando arrivi alle 38esima settimana pensi che il peggio si passato – ha raccontato Georgina – In questi casi pensi solo che il tuo bambino sta per arrivare. Non abbiamo mai pensato per un secondo che non sarebbe successo. Tutti sono molto consapevoli del rischio di aborto spontaneo all'inizio di una gravidanza, sappiamo tutti che le prime 12 settimane sono ad alto rischio, ma nessuno parla mai anche dei rischi alla fine della gravidanza».
 
La maggior parte delle donne incinte può tranquillamente superare il tempo stabilito dei nove mesi e prolungarlo per quindici giorni prima che venga eseguito un cesareo. Ma la ricerca ha dimostrato che le donne che superano il limite delle 40 settimane hanno un rischio maggiore di andare incontro a una morte neonatale.
 
«Sono molto delusa per il fatto che non mi abbiano detto a quali pericoli andavo incontro – ha detto Georgina – Mi hanno detto di aver seguito il protocollo, ma sono convinta che qualcosa debba cambiare». Un cordone ombelicale che si attorciglia intorno al collo di un neonato è purtroppo molto comune, ma come riportano i medici del Montgomery General Hospital di Washington, l’incidenza del rischio aumenta nel corso della gravidanza: si passa dal 12% tra le 24 e le 26 settimane al 37% di rischio nella fase conclusiva della gravidanza.
 
 

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