«La nomina di Mattia Binotto a Team Principal della Scuderia Ferrari non rappresenta 'un ribaltonè nella gestione sportiva e non nasce da presunti dissapori interni al team: al contrario è una scelta decisa dalla Società di comune accordo con Maurizio Arrivabene, che nei 4 anni di impegno in quella posizione ha lavorato instancabilmente per riportare la Scuderia ai livelli di competitività che merita».
Ultimo aggiornamento: 15:58
© RIPRODUZIONE RISERVATA In una lettera alla Gazzetta dello Sport, il numero uno della Ferrari John Elkann spiega i motivi che hanno condotto alla promozione a team principal dell'ex direttore tecnico della Ferrari. «Il lavoro di Mattia, che è già iniziato in previsione della stagione che sta per aprirsi - scrive Elkann - poggia le sue basi proprio su quanto è stato fatto negli ultimi anni, in una linea di continuità che mira all'evoluzione, non certo alla 'rotturà rispetto al passato. Più in generale, respingo qualunque voce o fantasia che ipotizza ritorni al passato e ulteriori cambi nella nostra struttura. Il mio impegno per assicurare stabilità e concentrazione alla Ferrari è totale, cosi come lo è quello dell'Ad Louis Camilleri: insieme, e con il contributo di tutte le donne e gli uomini della Ferrari, raggiungeremo i traguardi che abbiamo presentato pubblicamente pochi mesi fa da Maranello». «Ai nostri clienti e ai nostri tifosi in tutto il mondo cocnlude Elkann - garantiamo massima determinazione e responsabilità: lo stesso pretendiamo da chi vivrà e racconterà le tappe di questo nostro viaggio entusiasmante». Da parte sua, la Gazzetta prende atto della precisazione di Elkann e si scusa se «non si è sentito rappresentato nel resoconto della conversazione informale con il nostro collaboratore al Salone di Detroit».