Guardia svizzera bellunese a 21 anni: Gabriele Scaffetta giura per il Papa. La sua famiglia torna ogni anno a Marsiai di Cesiomaggiore

Mercoledì 8 Maggio 2024 di Luca Vecellio
Guardia svizzera bellunese a 21 anni: Gabriele Scaffetta giura per il Papa. La sua famiglia torna ogni anno a Marsiai di Cesiomaggiore

CESIOMAGGIORE (BELLUNO) - "Io, alfiere Gabriele Scaffetta, giuro di servire lealmente, onorevolmente e fedelmente il Sommo Pontefice. Che Dio e i Santi patroni mi assistano". Sono queste le parole pronunciate nel cortile di San Dàmaso da una guardia svizzera che, pur essendo sulla carta ticinese, riconosce ancora le proprie origini di Cesiomaggiore e, più precisamente, della frazione di Marsiai. Assieme a lui hanno giurato in diverse lingue una trentina di nuove guardie pontificie, con una cerimonia nei colori della tradizione di una forza armata che esiste da oltre mezzo millennio.

Come molte altre a quel tempo, la famiglia di Scaffetta emigrò in Francia da Marsiai quattro generazioni fa, per poi stabilirsi definitivamente a Locarno, nel Canton Ticino, e iniziare lì un'attività artigianale.

I genitori ei nonni di Gabriele non dimenticarono mai, però, quelle valli bellunesi a cui dovevano la propria origine: gli Scaffetta vengono ancora in visita a Marsiai almeno tre o quattro volte all'anno, fermandosi a cercare tracce del proprio passato e rimanendo in contatto con la comunità locale. Diventare un "Cohors Pedestris Helvetiorum a Sacra Custodia Pontificis" oltre a essere un onore che può venire concesso soltanto a un cittadino svizzero tra i diciannove ei trent'anni, è un obiettivo ambizioso e complesso da raggiungere, specie dopo l'attentato a Giovanni Paolo II il 13 maggio del 1981. Da quel momento, infatti, questa mansione ha assunto un ruolo militare pratico, oltre che celebrativo. Attualmente chi ne fa parte (solo uomini, finora) sono 135, divisi per gradi, dall'Oberst (il comandante) all'alabardiere a al tamburino, ovvero la truppa.

Per Gabriele Scaffetta, 21 anni, il percorso è stato più o meno il seguente: concluso il liceo, il giovane si è arruolato. Prima ha trascorso sei mesi alla scuola reclute, poi ha prestato servizio per tredici mesi nel reparto operativo. Conclusa quest'esperienza ha perfezionato le proprie conoscenze, le procedure e le tattiche a Roma, per poi trascorrere tre mesi nella Polizia svizzera. Ma per indossare i colori di quella corazza, rossa, gialla e blu, per impugnare l'alabarda e tenere in testa quell'elmo piumato, tutto questo non era sufficiente: occorreva imparare anche la storia e sapere che ogni cerimonia, in Vaticano, ha un significato che va oltre lo sfarzo, interessando anche dinamiche legate alla diplomazia. Gabriele Scaffetta, che Cesiomaggiore può vantare un po' come proprio cittadino acquisito, è ufficialmente una guardia svizzera pontificia. Adesso lo attendono ventisei mesi di ferma agli ordini del Vaticano, ma più avanti potrà tornare a Marsiai a raccontarlo agli anziani del paese che si ricordano - magari - di qualche suo parente.

Ultimo aggiornamento: 9 Maggio, 10:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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