BELLUNO - Prosegue inarrestabile l’inverno demografico in provincia di Belluno, ed entro il 2031 il nostro territorio potrebbe perdere circa 7.500 abitanti, in pratica come se sparisse il Comune di Ponte nelle Alpi.
LA RICERCA
Sono questi alcuni dei dati resi noti ieri nel convegno che si è tenuto in Camera di Commercio di Belluno. Una fotografia emersa dalla ricerca dell’Osservatorio Economico Sociale di Treviso e Belluno sulle proiezioni demografiche al 2031 nelle province di Treviso e Belluno. Gli esperti hanno studiato e cercato di capire quali saranno gli effetti differenziati di queste proiezioni nei diversi comuni, con quali impatti sulla programmazione scolastica, sul mercato del lavoro, sui servizi per anziani. Autore dello studio, lo statistico Andrea Mamprin, che ieri ha parlato a lungo dei dati emersi. Nel dibattito sono intervenuti anche il Massimiliano Salvador, Ufficio scolastico di Belluno; Letizia Bertazzon, Osservatorio Mercato del Lavoro, Veneto Lavoro; Gianpiero Dalla Zuanna, professore ordinario di demografia presso l’Università di Padova. Nell’occasione hanno fatto gli onori di casa Mario Pozza, Presidente della Camera di Commercio di Treviso-Belluno e Ivo Nardi, Presidente dell’Osservatorio Economico.
LE DINAMICHE
E se risulta evidente che le nascite diminuiscono mentre l’età media della popolazione avanza, il primo interrogativo è su come contrastare il calo demografico, che risulta solo in parte contenuto grazie al saldo migratorio estero, con l’imperativo che tali flussi devono essere gestiti in modo intelligente, funzionali all’inclusione occupazionale. Relativamente alla popolazione anziana, nella provincia di Belluno l’incidenza degli ultra sessantacinquenni sul totale popolazione passerà dal 21,0% del 2001 al 31,4% nel 2031. Tale dato raggiungerà il 33,4% nel Cadore. In valori assoluti, ciò significa che nell’arco di tempo di considerato si passerà da circa 43.800 a circa 60.300 over 65 (+16.500, con un incremento di +6.000 solo nell’ultimo decennio 2021-2031). L’aumento della pressione sui servizi sanitari e socioassistenziali, sarà inevitabile, così come il funzionamento del mercato del lavoro, che dovrà anch’esso incontrare nuovi equilibri. La proiezione dal 2021 al 2031 porta a delineare, per il mercato del lavoro bellunese, un potenziale ammanco di circa 9.000 residenti in età lavorativa.