Sempre più auto elettriche ed ecologiche: nel Padovano sono oltre 22mila

Domenica 19 Marzo 2023 di Silvia Quaranta
La ricarica di un'auto elettrica

PADOVA - La mobilità a Padova è sempre più verde: dal 2019 ad oggi il numero di auto elettriche in circolazione ha visto una crescita molto consistente, tanto che ora quella euganea rientra tra le dieci province con la più ampia diffusione di questi veicoli.
Secondo gli ultimi dati Aci le auto ecologiche in circolazione sono oltre 22mila, di cui 2.000 solo elettriche (zero emissioni), 17.900 ibrido benzina e altre 2.400 ibrido gasolio.

Sul totale delle auto circolati, circa 614.500, si tratta di una piccola percentuale: intorno al 3,5% se consideriamo tutte le 22mila auto ecologiche, lo 0,33% se consideriamo solo quelle 100% elettriche. Eppure queste piccole percentuali sono più significative di quanto si potrebbe pensare: parliamo di auto che sono entrate sul mercato solo in tempi molto recenti e che un po’ in tutto il territorio nazionale stanno prendendo piede da circa tre anni.

I DATI

La crescita più forte è stata tra il 2019 e il 2020. Nel 2021 l’Aci aveva messo in fila le 10 città italiane con più la più alta percentuale di elettriche. Padova, che nell’arco di un anno era passata dallo 0,3 all’1,2% era al decimo posto in una graduatoria comandata da Trento, Firenze e Bolzano. 
A inizio 2021 la percentuale aumenta ancora, passando al 2,16% dei veicoli. Alla fine dello scorso anno, come detto, la percentuale è salita ulteriormente. Non solo: qualche settimana fa uno studio di Motus-e, l’associazione di riferimento per il cambiamento verso la mobilità elettrica, ha rilevato che il Veneto è la seconda regione italiana per numero di punti ricarica, raccogliendone l’11% del totale sul territorio nazionale.
I numeri dimostrano un interesse crescente per questo settore, dettato senza dubbio anche da un’aumentata sensibilità ecologica. 

L’ANALISI

Il settore ha registrato quindi una forte crescita, ma gli addetti ai lavori esprimono anche delle riserve. «Il forte aumento delle auto elettriche in circolazione è stato soprattutto tra il 2019 e il 2020 – spiega il presidente dei concessionari auto di Confcommercio Ascom Padova, Massimo Ghiraldo – e i numeri sono cresciuti ancora nel 2021. A spingere la crescita sono stati sicuramente gli incentivi e in più le persone stanno prendendo coscienza del fatto che in futuro dovremo usare auto meno inquinanti, la direzione è quella».
«Alla fine del 2022 le vendite di auto elettriche sono però lievemente calate – continua Ghiraldo –. I motivi potrebbero essere molti, credo che il principale sia che a fronte di una contenuta percentuale di cittadini che hanno accolto la novità con entusiasmo, ci sia una maggioranza che non è ancora pronta per questo cambiamento, il mercato non è ancora maturo. Aggiungo che gli ecobonus destinati all’acquisto di veicoli tra 61 e 135 g/km di Co2 sono terminati in quattro settimane. Al contrario le risorse che dovrebbero consentire di spingere su elettrico e plug-in continuano ad avere tassi di utilizzo limitati. Per questo andrebbero riviste le regole di accesso agli incentivi, sia in relazione ai beneficiari che alle condizioni di acquisto. L’elettrico è il mezzo del futuro».

A lungo termine è dubbioso anche Nicola Borotto, vicepresidente dell’Automobile Club (Aci) di Padova. «L’ibrido è un’idea geniale – spiega – ma sull’elettrico puro ho molte riserve. Da un punto di vista ecologico si pone il problema dello smaltimento a breve termine visto che le batterie durano al massimo otto anni. E sostituirle è molto costoso, parliamo di 9 o 10mila euro. Poi, le batterie usate dove finiscono? Anche i materiali usati per costruirle, litio e cobalto, sono tutto men che ecologici. Da un punto di vista pratico invece un’auto elettrica può percorrere fino a 500 chilometri, ma se rimango fermo in autostrada che succede?». Cosa molto diversa, secondo Borotto, sono le ibride che invece per costi e prestazioni offrono garanzie migliori: «il fatto che si possa passare al carburante dà più affidabilità e permette una durata delle batterie di gran lunga maggiore. Parliamo di una batteria che può durare anche vent’anni. E il risparmio è anche in termini di impatto ambientale».

Ultimo aggiornamento: 16:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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