Garda-Capo Nord in 2 settimane: Dario pedala per 4.300 chilometri

Lunedì 20 Agosto 2018 di Nicola Benvenuti
Dario Reda
È arrivato a Capo Nord Dario Reda, il 27enne ciclista padovano che ha tentato con successo la lunga pedalata NorthCape4000, che lo ha portato in poco meno di due settimane da Arco, sul lago di Garda fino all'estremità più settentrionale del pianeta, Capo Nord appunto. 4.300 chilometri percorsi, 11 nazioni attraversate, con 30.000 metri di dislivello complessivo, sono i numeri dell'esperienza che si ripete da anni e che nel 2018 ha visto impegnati 140 atleti, tra i quali Dario Reda, provenienti da ogni parte del mondo.

«È stata una esperienza entusiasmante, molto faticosa e in certi momenti davvero al limite dell'impossibile - racconta Reda - Gli ultimi giorni sono stati davvero difficili, perchè siamo passati dai quasi quaranta gradi della Polonia e delle repubbliche baltiche, in questa calda estate per quei Paesi, ai sei gradi del circolo polare, che per il gran vento che spira in questi giorni, danno una temperatura percepita vicino allo zero. In più di qualche occasione mi è venuta voglia di lasciar perdere, anche perchè il tempo si è messo al brutto ed avevo paura di non riuscire a rispettare i tempi per prendere l'aereo per l'Italia».

L'ultima tappa in particolare resterà impressa nella mente del ciclista padovano: 270 chilometri per giungere al circolo polare artico, sotto la pioggia e il vento contrario per tutto il tragitto. «Abbiamo dovuto attraversare un tunnel lungo parecchi chilometri nel quale il vento si incanalava quasi respingendoci», spiega Reda, che parla al plurale, perchè gli ultimi giorni li ha trascorsi in compagnia di un altro ciclista. «È stato fondamentale fare l'ultimo strappo in due, abbiamo pedalato praticamente per 24 ore, solo un paio d'ore di sonno, anche perchè il freddo pungeva davvero tanto, ma alla fine siamo arrivati alla meta. E quando arrivi al traguardo ti domandi: e ora che si fa? Il viaggio non è solo l'arrivo, ma è il durante, con tutte le esperienze, come quella della penultima tappa con le renne che ti si affiancano, quasi a fare da battistrada e a spronarti ad andare avanti».

In queste due settimane di sforzo atletico il giovane padovano, che è insegnante di educazione fisica nelle scuole superiori della provincia, ha messo a dura prova il fisico ben allenato. «La stanchezza è davvero tanta - conclude - ma sono certo che tra qualche giorno mi resterà solo il ricordo delle tante belle cose viste, degli incontri fatti e certamente mi verrà ancora voglia di mettermi in gioco con altre avventure come questa, durante la quale tante persone mi sono state vicino e sono state, anche se da lontano, uno sprone ad andare avanti e portare a termine questa bella avventura».
 
Ultimo aggiornamento: 20:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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