COLLOREDO Dietro un oro olimpico c'è sempre un grande lavoro di gruppo, spesso invisibile, ma assolutamente fondamentale. E proprio da un membro di uno di questi staff sono arrivate altre due medaglie olimpiche, un oro e un argento, che hanno chiare valenze friulane. Il merito è di Silvia Torresani, originaria di Riva del Garda, ma da anni residente a Colloredo di Monte Albano. Lì gestisce insieme al marito l'azienda Bellavista, allevando e addestrando cavalli. Ed è proprio dal mondo dell'equitazione che nascono i successi olimpici della 46enne Torresani, che svolge per la Federazione svedese degli sport equestri un compito che può apparire (ai profani) inconsueto: fisioterapista, osteopata, chiropratica e agopuntrice dei cavalli che partecipano alle competizioni internazionali.
SFIDA
«Sono nata con la passione per gli animali racconta Torresani -.
IMPEGNO
Ma come si svolge il suo lavoro? «Solitamente seguo i concorsi a squadre - aggiunge -. Il circuito della Coppa delle Nazioni, organizzato dalla federazione internazionale, si sviluppa con concorsi itineranti dalla primavera all'estate. Io li seguo in gara dal mercoledì alla domenica. Lo stesso succede durante i concorsi in Svezia. Una volta terminata la competizione, osservo i 7-8 cavalli di punta e poi li tratto, ma soprattutto li conosco e organizzo con i loro allenatori un programma d'allenamento tarato sulle difficoltà fisiche e sulla postura dell'animale. La federazione ha una grossa organizzazione e i risultati si vedono». Come dimostrano i risultati olimpici. «Per ovvie ragioni non ho praticamente visto Tokyo, né il villaggio olimpico, dove alloggiavano i cavalieri. Noi dello staff siamo sempre stati all'interno del Centro equestre, a 45' dal villaggio stesso. È un lavoro di squadra ed è stata una grandissima soddisfazione umana e professionale». Mai trovato ostacoli con allenatori e cavalieri? «All'inizio c'era titubanza; ora non più, perché hanno visto i benefici. Io vado a lavorare su tensioni e rigidità muscolari. I cavalli tendono a rilassarsi durante i trattamenti: bisogna trovare la chiave giusta per entrare in confidenza con ciascuno di loro, che ovviamente ha una risposta personale e le sue preferenze. Sembrerà strano, ma sentono benissimo quali sono i benefici e apprezzano il mio operato». Un sogno nel cassetto? «L'Olimpiade resta il massimo - conclude -, mi piacerebbe viverne un'altra con meno restrizioni. Vincerla con il Tricolore? Sarebbe una grossa soddisfazione e significherebbe che anche la federazione italiana ha fatto un grande passo organizzativo, riconoscendo la professionalità della nostra figura».