VENEZIA - È Paolo Borchia il capolista della Lega alle elezioni Europee nella circoscrizione Nordest. Matteo Salvini si è arreso alle proteste del partito del Veneto, ma anche del Friuli e pure della Lombardia: a queste latitudini il generale Roberto Vannacci come capolista non era gradito, per niente territoriale, lontano anni luce dai propositi di autonomia, troppe "estreme" le sue prese di posizione. A Nordest l'alternativa era tra la sindacalista di Monfalcone Anna Maria Cisint (sostenuta dal governatore Massimiliano Fedriga) e Paolo Borchia (amico del presidente della Camera Lorenzo Fontana, di cui è stato assistente parlamentare ai tempi di Bruxelles). È finita con Vannacci sì candidato, ma al penultimo posto di una lista che solo dalla metà in poi ha seguito l'ordine alfabetico, mentre nella circoscrizione Nordovest è proprio ultimo.
«Una lista che tiene conto della rappresentanza del territorio, il capolista è un veneto», ha detto il segretario della Lega Alberto Stefani, che ieri sera, con il responsabile organizzativo Giuseppe Paolin ha depositato le candidature in Corte d'Appello a Venezia. «Vannacci? Una candidatura indipendente», si è limitato a dire. Per depositare la lista si è atteso il via libera del consiglio federale, che da statuto deve esprimersi in merito ("Sentito il parere dei segretari e dei direttivi regionali" - e in Veneto più di qualcuno ha storto il naso perché qui l'organismo ristretto non è neanche stato convocato), poi è stato un sollievo generalizzato. «Una scelta giusta, credo che le prese di posizione mie e di altri colleghi nelle ultime settimane abbiano aiutato», ha commentato l'assessore Roberto Marcato.
IL DEPOSITO
In tutto ieri, dalle 8 alle 20, sono state presentate 12 liste.
LE ALTRE LISTE
Poco dopo le 14 Michele Zuin ha presentato la lista di Forza Italia, Enrico Cappelletti quella del Movimento 5 Stelle. Subito dopo Azione - Siamo Europei, capolista Carlo Calenda, in corsa anche il segretario veneto Carlo Pasqualetto e l'ex segretario socialista Riccardo Mortandello. Per Alleanza Verdi Sinistra confermata capolista la vicentina, in dolce attesa, Cristina Guarda. Alle 17 è stata la volta del Pd: Stefano Bonaccini capolista, tra i veneti anche il ventinovenne veneziano Lorenzo Gennari. Appena cinque candidati, capolista il bolognese Giuseppe Frisina, per l'Uci, l'Unione Cattolica Italiana. A rischio Antonello De Pierro con la sua lista Italia dei Diritti: gli mancano 2mila firme. Non ha problemi di sottoscrizioni - 21.026 quelle portate con vari scatoloni - PaceTerraDignità, "la lista di Santoro", com'è stata soprannominata, anche se Gianluca Schiavon subito corregge: «E' la lista pacifista, non personalizziamo».
Oggi ultima giornata di deposito, si aspettano Fratelli d'Italia e Renzi.