Il Giro arriva a Nordest: «Lo Zoncolan decisivo, Pinot può sorprendere»

Giovedì 17 Maggio 2018 di Bruno Tavosanis
Il Giro arriva a Nordest: «Lo Zoncolan decisivo, Pinot può sorprendere»
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Il Giro d'Italia approda nel Nordest con un lungo week-end che si preannuncia se non decisivo, perlomeno molto importante per la storia della corsa rosa edizione 101. Si parte domani con la Ferrara-Nervesa della Battaglia, ultimo appuntamento per i velocisti prima di trovare le grandi montagne. 



«Credo proprio che si deciderà allo sprint - conferma Enzo Cainero, promoter dell'attesissima tappa che sabato porterà il gruppo da San Vito al Tagliamento allo Zoncolan -. Mi auguro possa vincere Elia Viviani, visto che sono grande amico della sua fidanzata, la pluricampionessa italiana di ciclismo Elena Cecchini, friulana come me». 

Sabato ritorna lo Zoncolan, da lei scoperto nel 2003 e diventato subito un mito del ciclismo internazionale. Come procede l'organizzazione della tappa?
«Dobbiamo ancora limare alcune cose, ma il grosso del lavoro è fatto grazie all'impegno di 1200 volontari e delle forze dell'ordine. Metteremo in primo piano come non mai la sicurezza, con metal detector operativi nelle tre salite che portano in cima, ovvero Ravascletto, Sutrio e Ovaro. Anche il presidio sanitario sarà implementato. Nei giorni scorsi è scesa la neve, ma questo non è un problema; mi preoccupa di più il freddo e a questo proposito invito gli appassionati a vestirsi di conseguenza». 


Quante persone sono attese lungo la salita?
«Difficile dare dei numeri. Posso però dire che nelle strutture ricettive non c'è una camera libero nel raggio di 60 km, senza considerare le tantissime richieste di pass».
 
Come si prepara una tappa così complicata? 
«Si programma due anni prima e si parte appena viene ufficializzata. Noi siamo all'opera già da novembre, ma negli ultimi due mesi il lavoro è stato massacrante, come mai era accaduto nelle mie precedenti esperienze».

Quali sono i suoi favoriti? 
«Ad inizio Giro avrei puntato molto sui colombiani Chaves e Lopez, ora faccio il nome di Pinot. Ogni vincitore per me va bene comunque, l'unico rammarico resta il secondo posto di Franco Pellizotti nel 2014. Un successo nelle montagne dove hanno vissuto i suoi genitori e da lui tanto amate, sarebbe stato indimenticabile». 



Chi vince il Giro?
«Non ho mai creduto molto in Froome, puntavo su Pinot e Dumoulin, ma non avrei mai pensato di vedere uno Yates così. Sarà una bella lotta».

Cos'è per Enzo Cainero lo Zoncolan? 
«Il terzo figlio, quello che non parla». 

Il giorno dopo l'arrivo sul Kaiser ci sarà la Tolmezzo-Sappada: come se la immagina? 
«È una tappa che si presta molto a fughe o colpi di mano, anche perchè molti avranno ancora nelle gambe lo Zoncolan. Per me sarà una giornata speciale, perchè per la prima volta la vivrò dalla macchina del direttore di corsa Stefano Allocchio. Una bella soddisfazione».
Ultimo aggiornamento: 16 Luglio, 14:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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