La fidanzata di Manuel: «Gli ho fatto una promessa: sempre al suo fianco»

Sabato 9 Febbraio 2019 di Camilla Mozzetti
La fidanzata di Manuel: «Gli ho fatto una promessa: sempre al suo fianco»
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«Non lo lascerò solo dopo quello che è successo. Ripartiamo da qui insieme, gliel'ho detto a Manuel e lui è felice». Martina, occhi verdi e sguardo pulito, ha appena sedici anni, ma il coraggio di una donna. Lo stesso che sabato notte l'ha tenuta al fianco del diciannovenne, il suo fidanzato, quando, agonizzante, era riverso in terra dopo esser stato colpito da quel proiettile calibro 38 alla schiena. In questi giorni con gli amici e i compagni del nuoto del Centro federale di Ostia si è confidata, provando ad alleggerire la tensione accumulata dopo la sparatoria, nella speranza di distogliere dalla mente quegli attimi di paura che non potrà comunque mai scordare.

L'AUDIOMESSAGGIO DI MANUEL AGLI AMICI



«È stata un'esperienza che non dimenticherò mai e capisco che mi trovo di fronte a una cosa più grande di me, spero tanto per Manuel», ha detto ieri la ragazza.
 

LA DIAGNOSI DEI MEDICILei come tutti gli altri rifugge la diagnosi sentenziata dai chirurghi. La lesione midollare riscontrata a Manuel dai medici del San Camillo che impedirebbe al diciannovenne di tornare a camminare, non la prende neanche in considerazione. «Manuel è forte confida ancora al gruppo del nuoto ce la farà e io sarà con lui, al suo fianco». Da giorni Martina è sempre lì con gli altri compagni e amici all'ospedale San Camillo. Negli orari consentiti dai medici, entra nella Terapia intensiva e stringe le mani del suo ragazzo «Non li ho visti in faccia quei due uomini ha detto agli amici ma adesso dicono che vogliono chiedere scusa, perdono ma cosa cambia? Devono pagare per quello che hanno fatto, ho paura però che non sarà mai abbastanza». 
L'INCONTROMartina e Manuel si sono incontrati in piscina, durante gli allenamenti. Si sono piaciuti da subito anche se poi c'è voluto un po' di tempo, come spesso accade nelle relazioni tra gli adolescenti, per confidarselo e fare il primo passo. Sabato era una delle prime sere che uscivano con gli altri amici come una coppia. «È un ragazzo buono, sensibile ripete Martina ai compagni del gruppo di nuoto non meritava quello che gli è successo, non mi farò da parte. Resterò al suo fianco». A colpirla di quel giovane, alto e simpatico, arrivato da Treviso a sorpresa, è stata «la sua gentilezza, il suo garbo». «Stavano insieme da poco, forse una settimana raccontano gli amici ma si vogliono molto bene». Lui, Manuel, la cerca ogni giorno. Lei è lì che non si scoraggia. La paura più grande è passata: la giovane promessa del nuoto poteva morire, lei poteva restare ferita. Di quella sera ha ancora in testa il rumore degli spari. Stavano comprando le sigarette al distributore di via Menandro quando Lorenzo Marinelli e David Bazzano sono piombati a bordo di uno scooter e hanno esploso e i colpi. «Da allora ripete la ragazza ai compagni non fumo più». 
IL TIFOTutti i suoi amici insieme all'Italia intera fanno il tifo per Manuel. C'è ancora molto per cui tenere viva la speranza. Così come fanno anche i familiari papà Franco, mamma Rossella i fratelli Michelle, Jennifer e Kevin del ragazzo che promette di tornare presto in vasca. Sperano tutti che Manuel possa presto lasciare la Terapia intensiva e trasferirsi in un centro di riabilitazione dove iniziare l'allenamento più duro. «Abbiamo scherzato e l'ho visto pronto a ripartire, non si è mai arreso nei mesi scorsi di fronte ai piccoli e grandi impedimenti che gli sono capitati aggiunge Christian Galenda, tra i suoi allenatori insieme al Stefano Morini e non lo farà neanche adesso, me lo ha ripetuto anche oggi (ieri ndr) preparati a tornare ad allenarmi». 
 

Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 09:44 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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