Malato di Covid per gli esami, negativo per i tamponi: resta senza Green Pass

Mercoledì 4 Agosto 2021 di Guido Fraccon
Il Green Pass sul cellulare
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ADRIA  - Il Covid, di cui peraltro non si è mai ufficialmente ammalato, e la burocrazia gli stanno guastando la vita. Dopo aver percorso tutte le strade, il 57enne adriese Fabio Roccato ha deciso di rendere noto la sua disavventura. «Il 3 dicembre scorso - racconta - sentendomi un po’ di alterazione febbrile, mi sono recato al centro tamponi.

Venni subito bloccato». Il termoscanner aveva rilevato una temperatura corporea di 38 gradi. Gli venne effettuato immediatamente un primo tampone, con esito negativo. In via precauzionale Roccato fu messo in malattia e per due settimane ebbe febbre ininterrotta, con punte di 39 gradi. «Non ho avuto alcun altro sintomo che potesse far pensare al Covid. Ho preso solo antipiretici».

Durante quei giorni, che precauzionalmente trascorse indossando la mascherina e vivendo in stanze separate dal resto della famiglia, eseguì il 9 dicembre un altro tampone rapido. L’esito fu ancora negativo. Successivamente si sottopose a un tampone molecolare. Identica la risposta. Visto che sembrava che la sua infezione non fosse dovuta al Covid, il medico gli fece eseguire una serie esami. Tutti negativi. Prese quindi un’altra settimana di malattia. Il 29 dicembre, infine, il 57enne si sottopose a una Tac ai polmoni. «Il radiologo mi diagnosticò una polmonite virale in via di risoluzione. L’esame non poteva evidenziare però quale tipo di virus l’avesse causata».

ANTICORPI ALTISSIMI

Decise pertanto di sottoporsi all’esame sierologico. Il test del 10 febbraio accertò che in quel periodo aveva un dosaggio di immunoglobuline specifiche per il Covid-19 più di sei volte superiore alla norma. Circa un mese dopo, essendo parte di quelle categorie di lavoratori a rischio che vennero vaccinate per prime, si sottopose all’immunizzazione con Astrazeneca, il lotto che fu poi sequestrato. Il ministero della Salute aveva stabilito che chi aveva contratto il Covid-19 ed era guarito, avrebbe potuto effettuare una sola dose. Roccato, quindi, per avere la certezza che il suo livello anticorpale fosse adeguato, anche con una sola dose, il 24 maggio ha rifatto l’esame del sangue per la ricerca degli anticorpi. «È risultato che dopo essere guarito dalla malattia, con una sola dose di Astrazeneca, avevo un valore anticorpale 239 volte superiore a quello minimo».

Si è fatto inoltre redigere dal suo medico un certificato per attestare la sua storia clinica da esibire nel caso in cui, in attesa che il Governo stabilisse le norme sul Green Pass, gli fosse stato richiesto un attestato del suo stato di salute in occasione di una sua eventuale partecipazione a concerti, matrimoni o viaggi. L’entrata in vigore del Qrcode cambia le carte in tavola. Roccato, per ottenere il passaporto verde, scarica le app, ma non riesce a ottenerlo. «Per il Sistema sanitario non risulto tra gli ammalati di Covid-19. I miei tamponi erano negativi, non posso averne diritto. Essendomi fatto inoculare una sola dose di vaccino, varrebbe solo a partire dal quindicesimo giorno dopo la somministrazione della stessa e solo sino a quando viene fatta anche la seconda. Sono oltre il limite temporale massimo».
 

SENZA SOLUZIONE

Roccato decide quindi di consultare il suo medico, ma neppure lui riesce a scaricare il documento e solleva il caso all’Ulss 5. «Per l’Ulss - conclude - non risulto essermi ammalato di Covid. Il farmacista mi ha detto che l’unica soluzione è quella di fare anche la seconda dose. Ha inviato anche una e-mail all’indirizzo indicato nel sito suggerito dal ministero della Salute e ho parlato con l’operatore del numero verde dedicato. Inutile».
 

Ultimo aggiornamento: 10:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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