Gara di canoa, Sofia rinuncia a vincere per soccorrere l'avversaria rovesciatasi: incoronata "regina" del fair-play

Venerdì 12 Maggio 2023 di Cristiano Aggio
Sofia Bergo, esempio di sportività
ROVIGO - «Come dico sempre ai ragazzi, non facciamo sport per diventare dei campioni se prima non diventiamo delle brave persone». Federico Simonetta è il presidente del Gruppo Canoe Polesine Rovigo, e da tre mesi anche della Federcanoa Veneta, e queste sue parole sono state ampiamente assimilate da Sofia Bergo, 15 anni di Gavello, canoista che da nove anni indossa la canotta della società rodigina che si allena all’Interporto e che domenica è stata protagonista di un gesto esemplare.

IL FATTO

Impegnata nel K1 categoria ragazze, nella Water marathon, organizzata dalla Canottieri Padova, lungo un percorso di venti chilometri, Sofia, nelle battute finali e in piena corsa per una medaglia importante, si è fermata a soccorrere l’avversaria Gioia Bortolotto del Canoa San Giorgio che si era rovesciata con la canoa. Bortolotto poi ha tagliato il traguardo al secondo posto, con Sofia che ha chiuso al terzo (primo posto per Margherita Zottino della Lega Navale di Milano).
Un gesto di fair play non indifferente, perché Sofia era consapevole che se non l’avesse fatto, avrebbe potuto facilmente aggiudicarsi l’argento. «È un gesto che ci rende orgogliosi - dice la mamma Mariangela - con Gioia Bortolotto sono amiche perché si frequentano in ambito canoistico, ma sono sicura che avrebbe fatto il gesto anche con un’altra canoista».

LA PROTAGONISTA

Iscritta al secondo anno all’Itis a Rovigo, Sofia è passata quest’anno alla canoa “dei grandi”, lasciando la canoa giovani, e concilia perfettamente impegni scolastici (con ottimi profitti) e quelli sportivi.
Si allena cinque giorni alla settimana, quattro in canoa e uno di perfezionamento atletico, e domenica a Padova ha affrontato la sua prima maratona di canoa, portando a casa il bronzo, ma guadagnandosi la medaglia più bella e preziosa, quella del fair play. «Ciò che ha fatto equivale ad una medaglia d’oro per noi» conclude mamma Mariangela. Fair play, letteralmente “gioco corretto”, un concetto che definirlo come il semplice rispetto delle regole nel gioco sarebbe riduttivo, poiché si tratta di un concetto che si collega e ne presuppone altri, di grande rilevanza quali l’amicizia, il rispetto degli altri e dell’avversario, lo spirito sportivo.
 
Ultimo aggiornamento: 17:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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