Società paralizzata e stipendi a rischio: i Bersaglieri minacciano lo sciopero

Martedì 20 Novembre 2018 di paolo romagnolo
La meta di Massimo Cioffi a Calvisano
ROVIGO - Dopo appena 24 ore dall’impresa sul campo del Calvsano, un 27-20 con bonus che profuma di storia, in casa FemiCz Rugby Rovigo tornano d’attualità gli intrighi societari e un clamoroso gesto: il rischio di sciopero della squadra, oggi la la decisione.  È già passata una settimana dalle dimissioni di Francesco Zambelli, del presidente Nicola Azzi e di quattro consiglieri, ma non c’è una data per la prossima assemblea dei soci chiamata a ricomporre l’organo decisionale rossoblù.  
Una situazione di stallo grottesca, in bilico tra diverse interpretazioni dello statuto. Tutti gli ingranaggi societari sono attualmente paralizzati. Chi prende le decisioni? Chi firma prenotazioni e documenti? Domande a cui da giorni nella segreteria del Battaglini si cerca di dare risposte. Punto di domanda anche sulla prima rata del contributo federale che dovrebbe finalmente sbloccare gli stipendi ai giocatori: per la Fir il bonifico è partito a fine della scorsa settimana, ma nel conto corrente rossoblù non ce n’è traccia.
«TOCCA A ZANELLA»
Gianni Zanella, unico consigliere a non gettare la spugna, non ha intenzione di convocare i soci rossoblù. Forte del consiglio di un avvocato, si considera anch’egli decaduto per il venir meno della maggioranza in consiglio e ritiene che il compito non gli competa. Di altro avviso Azzi, che ha chiesto all’ex membro del collegio sindacale rossoblù, Michele Ghirardini, di sottoporre al notaio la questione.
COSA DICE LO STATUTO
«Lo statuto parla chiaro. Chi non si è dimesso dal consiglio deve occuparsi dell’ordinaria amministrazione – sottolinea Azzi – Per questo, sabato ho inviato sia una mail che una raccomandata a Zanella invitandolo ad adempiere ai propri obblighi di consigliere. Io di certo non prenderò iniziative per le quali rischio di essere poi rimproverato».
Per il presidente dimissionario c’è anche un altro nodo da sciogliere. Zambelli nella lunga lettera con cui ha giustificato la sua uscita di scena dal cda ha criticato l’intero lavoro di mediazione con la Monti Junior e con il Comune svolto dallo stesso Azzi e da Giuseppe Favaretto, sfociato nella sottoscrizione negli uffici di Palazzo Nodari dell’intesa per l’utilizzo del Battaglini. Oggi l’ex numero ha convocato la stampa nel suo ufficio per fornire una personale versione dei fatti, che dovrebbe anche chiarire la tempistica con cui l’accordo tra le due società sia stato presentato in forma definitiva allo stesso Zambelli, che aveva lamentato il fatto di aver ricevuto il testo solo il giorno prima del consiglio.
«Ho aspettato che la squadra giocasse a Calvisano perché non volevo che le mie parole potessero essere lette come un ulteriore motivo di disturbo nello spogliatoio – spiega Azzi – Ho lavorato’ da presidente con assoluta onestà intellettuale coinvolgendo figure più competenti di me nel trattare specifiche questioni. I risultati raccolti sono significativi e rappresentano comunque un passo avanti rispetto alla situazione odierna».
SOLCHI AL BATTAGLINI 
Sono iniziati la scorsa settimana i lavori per l’installazione del moderno sistema di irrigazione automatico sul campo centrale del Battaglini. L’intervento viene finanziato con l’avanzo d’asta per l’assegnazione dei lavori di ristrutturazione della tribuna “Lanzoni”, che consentirà anche di sistemare la palestra nei vecchi spogliatoi (poi in uso alla Monti Junior). I solchi che in questi giorni attraversano il prato verde del “tempio” spariranno in poche settimane e tutto sarà in ordine per la seconda partita dei Bersaglieri in Shield il 15 dicembre contro i Belgium Barbarians.
Ultimo aggiornamento: 08:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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