Stefano Bettarello: «Il rugby? È lo sport ideale per i veneti... vi spiego anche il perché»

Lunedì 30 Aprile 2018 di Edoardo Pittalis
Stefano Bettarello: «Il rugby? È lo sport ideale per i veneti... vi spiego anche il perché»
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«Il rugby è lo sport ideale per i veneti che sono sempre stati un po' individualisti, ma nello stesso tempo con un grande senso dell'altruismo. Proprio come nel gioco del rugby. Il Rovigo, per esempio, ha attinto molto dal dolore dell'alluvione, non è un caso che il primo scudetto sia stato contemporaneo quasi alla tragedia: è riuscito a raccogliere l'urlo di gente che non poteva esprimersi se non in un campo di rugby. Soprattutto tra Rovigo, Padova e Treviso, il rugby è lo specchio che riflette pregi e difetti di quelle comunità. Il tallone d'Achille è la stessa carenza per cui a livello politico il Veneto ha sempre pesato poco: non c'è mai stato un Presidente di federazione espresso dalla culla del rugby. In un paese normale non sarebbe mai successo».

Stefano Bettarello, 60 anni, di Rovigo, è uno dei grandi del rugby italiano. In Nazionale 55 partite con 483 punti; due scudetti, in campionato 3206 punti, una media impressionante, per cinque stagioni è stato il capomarcatore. Il padre Romano è stato sette volte campione d'Italia col Rovigo; lo zio Ottorino sei volte tra Fiamme Oro Padova e Rovigo.

Una famiglia di rugbisti...
«Partire è stato non solo facile, ma naturale. Dicevano che crescevo a pane e rugby, abitavo anche vicino allo stadio. Zio Ottorino era diventato il custode del Plebiscito di Padova. Mio padre è stato il più grande giocatore del Rugby Rovigo, 340 partite, è inarrivabile. Non ha mai voluto coltivare il mito di se stesso, in casa non avevamo maglie, trofei o palloni. Se posso rimproverargli una cosa è proprio questa ostentata umiltà che mi ha contagiato»...

 
 
Ultimo aggiornamento: 1 Maggio, 11:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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