TREVISO - Il Tar del Veneto ha respinto il ricorso della Cenedese di Silea (Treviso) contro l'interdittiva antimafia emessa dalla Prefettura di Treviso, dopo che l'Ufficio Misure di Prevenzione del Tribunale di Venezia aveva però consentito alla società, sin dallo scorso agosto, di poter continuare ad operare sotto il controllo giudiziario con un Commissario ad hoc.
Con lo stesso provvedimento il gip ha inoltre disposto il blocco di somme della società ipotizzando la sussistenza di reati di matrice tributaria ma, lo scorso febbraio, ha però proceduto al completo dissequestro dell'intero importo. La società ha sempre evidenziato di non aver avuto la consapevolezza di intrattenere rapporti con imprese collegate a sodalizi criminali. Il 7 agosto 2023, poi il Tribunale di Venezia ha ammesso la Cenedese alla misura del controllo giudiziario per 3 anni, sospendendo, di fatto, gli effetti del provvedimento interdittivo di cui è causa, alla luce delle misure di self cleaning attuate, permettendo così all'azienda di gestire regolarmente le proprie attività, salvaguardando oltre 130 posti di lavoro. La recente sentenza del Tar Veneto quindi non modifica la posizione giudiziaria della Cenedese S.p.A..