"Fox" dice basta: si ritira a 40 anni la leggenda della Sisley Treviso

Sabato 30 Maggio 2020 di Denis Barea
ADDIO Il campione Alessandro Fei lascia la volley e diventa team manager di Piacenza
TREVISO Diecimila e centocinquanta punti, di cui 1292 a muro, in 1234 partite in carriera. Era l’ultimo campione del mondo ancora in attività, mostruoso nel suo essere eclettico mescolando i ruoli di centrale con cui è nato a quello di opposto, che lo ha consacrato come uno tra i migliori schiacciatori di sempre. Ma anche per Alessandro Fei, che spegne 41 candeline il prossimo novembre, è arrivato il momento di appendere le proverbiali scarpette al chiodo. Fox si ritira dopo un quarto di secolo passato sui parquet di A1 (oggi Superlega) e uno, il penultimo, trascorso in A2 a Piacenza. Undici le stagioni trascorse nella Sisley Treviso, tra il 2001 e il 2012, colpo “dei colpi” di una società che ha sempre saputo guardare avanti.
IL PALMARES
In maglia orogranata ha collezionato la bellezza di 4 scudetti, di cui tre consecutivi, 3 Coppe Italia, 5 Supercoppe italiane, la fantastica Champions League della stagione 2005-06, la Coppa Cev 2002-03 e quella dell’annata 2010-11. Un palmares che fa il paio con quanto conquistato sotto rete con la maglia della nazionale: in 253 presenze ha messo le mani sui Mondiali 1998, gli Europei 2003 e 2005 e tre medaglie alle Olimpiadi, bronzo a Sydney 2000 e Londra 2012, argento ad Atene 2004. Nella sua carriera ha indossato la maglia dell’indimenticabile Treviso e quella di Padova, Lube, Latina e appunto Piacenza. Alessandro Fei, oltretutto, è il miglior marcatore di tutti i tempi della Serie A1/SuperLega.
L’ANNUNCIO
«Voglio comunicare in modo ufficiale il mio ritiro da giocatore -spiega- mi è stato proposto di diventare il team manager della squadra di Piacenza e ho accettato. In questa città, con questa società, mi sento a casa. Appena ho ricevuto la proposta ho detto sì non volentieri, ma di più. Il parquet sicuramente mi mancherà, ma come team manager sarò sempre la, vicino alla rete. Anche se da fuori, potrò sempre toccare il campo e dare una mano ai giocatori che arriveranno. A Piacenza sto benissimo, i tifosi sono meravigliosi, la società non ti fa mancare niente e quindi tutte queste cose mi hanno fa. Era semplicemente venuto il momento di dire “basta” ». «Magari potevo ancora dare qualche cosa ma ho preferito -conclude- chiuderla così e passare dietro la scrivania, come si dice. Gli anni a Treviso sono stati fantastici e non porto con me recriminazioni, ho fatto sempre quello che mi piaceva e credo di aver dato sul campo e fuori il 110% di quello che ci aspettava da me». 
Ultimo aggiornamento: 13:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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