CHIOGGIA - «Queti». Così sono stati definiti, da qualche altro spettatore, gli ultras dell'Union Chioggia Sottomarina, che hanno presenziato al derby (perso) contro il Mestre.
SOLIDARIETÀ
Le espressioni di solidarietà, nei confronti del dirigente, il dottor Gianlorenzo Giannattasio, sono state unanimi: dal Questore, al Prefetto, al sindaco, ma anche dai sindacati di polizia (Sap e Fsp), ai comuni cittadini. Ieri, quindi, era un po' il "giorno della prova": cosa avrebbero fatto gli ultras? Si sarebbero dissociati dal vandalismo? Avrebbero fatto marcia indietro rispetto all'idea che il Daspo siano stati «inventati, senza prove»? Nulla di tutto questo è accaduto, come era prevedibile, visto che gli ultras non si sono mai dissociati pubblicamente, neppure solo in linea di principio da comportamenti border-line attribuiti, in passato, a loro esponenti. Per dimostrare di poter essere "buoni", piuttosto, organizzano raccolte di denaro e materiali che donano ad associazioni benefiche: insomma, puntano più sui fatti che sulle parole. Ma, restando sui fatti, almeno, ieri, allo stadio, non ci sono stati incidenti o provocazioni. Sia perché gli ultras erano davvero pochi e sotto il controllo di un nutrito apparato di forze dell'ordine, in tenuta antisommossa, sia perché pare stiano arrivando altri due Daspo. Un eventuale "confronto" tra polizia e ultras, quindi, è rinviato alla partita che l'Union Chioggia Sottomarina giocherà in casa domenica prossima ma, nel frattempo, il clima potrebbe stemperarsi, soprattutto se verrà individuato chi ha compiuto la "bravata" contro il commissario.