Manuel Bortuzzo trionfa in Coppa del Mondo e punta alle Paralimpiadi

Lunedì 13 Marzo 2023 di Sergio Arcobelli
Bortuzzo

LIGNANO - La prima vittoria di Manuel Bortuzzo, quella della rinascita agonistica. La drammatica vicenda legata alla sparatoria di cui è rimasto vittima nella notte fra il 2 e il 3 febbraio 2019 ha stravolto la sua vita e ne ha deviato la carriera di promettente stileliberista, ma non lo ha sconfitto nei sogni. Come dimostra la ripartenza di ieri - 12 marzo - a Lignano Sabbiadoro in Coppa del Mondo. La sua prima vittoria nei 100 rana s5 sb4 e nei 200 misti sm5 lo avvicina ai Mondiali estivi di Manchester, e lo lancia verso una possibile convocazione per le Paralimpiadi di Parigi 2024. A 535 giorni dal via, in quel tocco sulla piastra davanti a tutti, Manuel Bortuzzo ha provato finalmente il brivido e l’emozione attesi da prima dell’incidente in cui ha perso l’uso delle gambe. Rivela: «È stata un’esperienza emozionante, perché era la mia prima gara a livello mondiale tra i paralimpici. Ho ritrovato l’adrenalina della gara. È stato un percorso in salita, ho dovuto riadattarmi ma sono sulla strada giusta. Con il mio allenatore Francesco Bonanni stiamo facendo un bellissimo lavoro». 

LA SCALATA
Da quella terribile notte a questo weekend trionfale, è stato un percorso lungo. «Ci sono due strade da prendere quando succedono cose del genere: abbattersi o l’andare avanti con il sorriso e la forza. Io ho scelto la seconda. Perché vivere ne varrà sempre la pena. La vita può regalare ancora soddisfazioni». Diventato personaggio conosciuto e seguito, Bortuzzo ha condiviso le sue giornate con Aldo Montano: «Ho trovato una persona che mi ha dato l’ispirazione di rimettermi in gioco. Io gli ho dato un tocco di umanità». Ha partecipato al Grande Fratello e si è parlato tanto di gossip. «Ma non voglio che mi distragga dal focus della mia vita: l’obiettivo è Parigi 2024». Manuel si sente nuotare e basta. Perché l’acqua è il posto ideale in cui esprimersi. «È una sensazione di libertà. Quando non sto bene, entro in vasca e torno a stare bene. È un po’ la cura a tutto. Manuel è rinato quando è tornato di nuovo in acqua». 
Tesserato per le Fiamme Oro, il 24enne (triestino di nascita, ma che ha sempre vissuto e gareggiato in Veneto) si allena ora nel centro sportivo della Polizia di Tor di Quinto sei volte a settimana. «E’ sempre quello che ho voluto fare. Sono tornato ad essere solo un atleta, perché questo è il mio mondo». Conferma Bonanni, coach e già campione: «Piano piano Manuel sta riuscendo ad esprimere il nuotatore che cercava di farsi largo nelle giovanili azzurre». Anche se adesso ha cambiato stile: dal mezzofondo alla rana. «Ho chiesto qualche consiglio a Martinenghi. Sono pronto a levargli i migliori tempi. Scherzo…lui è su un altro pianeta». 

GLI OBIETTIVI
Prossima tappa a Berlino, a metà maggio, ultimo evento utile per la qualificazione ai Mondiali che gli dovrebbero fare aprire le porte per Parigi 2024. «Ogni giorno che passa, spero diventi tutto più concreto.

Ancora non faccio parte del team della Nazionale, perché non ho ancora i requisiti adatti, ma spero di poterci entrare presto. Daremo il massimo». Una forza d’animo che solo chi ha deciso di affrontare la vita con ottimismo, senza piangersi addosso, riesce ad avere. «La chiave per stare bene è fare qualcosa che ti piace. Quando trovi questa chiave di lettura della vita diventa tutto più facile. Io sento che il mio ruolo in questo mondo è essere di esempio per gli altri. Semplicemente questo, ho trovato la mia via». Adesso anche la vittoria. Meriterebbe un altro tatuaggio? «Mi sa che sul mio corpo non c’è più spazio. Vorrei avere il primato di nuotatore più tatuato al mondo. Per me è un’arte».

Ultimo aggiornamento: 17:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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