Lido di Venezia - Un giornalista vive attraverso i suoi articoli. Ma anche attraverso i ricordi di chi da lui è stato intervistato, raccontato, anche criticato. Fosse stato per i suoi genitori, Beppe Donazzan, scomparso lo scorso gennaio a 69 anni, avrebbe dovuto fare il medico. Ma lui, sin da bambino, voleva fare il giornalista. «Ma avrei pensato - raccontò un giorno - che sarei riuscito a raggiungere ogni latitudine del mondo e a seguire ogni tipo di sport. Un sogno andato oltre l'immaginabile. Irripetibile».
Ora, a ricordare la sua vita professionale, le sue tappe, i grandi reportage per Il Gazzettino, dove ha lavorato per 25 anni come redattore e poi caporedattore, ma soprattutto come cronista e inviato sportivo, è un libro curato dal collega Lorenzo Majer, ma di fatto scritto dallo stesso Beppe Donazzan. Si intitola "Settanta righe" (Edizioni El Squero), raccoglie cento suoi pezzi, dall'incontro a Imola tra Enzo Ferrari e Gilles Villeneuve al ritratto di Riccardo Patrese, ed è stato presentato ieri all'Excelsior, nell'ambito della Mostra del cinema di Venezia. Tra i contributi al libro, c'è anche quello del direttore del festival Alberto Barbera: «Un grande scrittore». ù
Poi il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro: «Siamo onorati di ricordarlo». E tanti campioni che Beppe aveva intervistato: Deborah Compagnoni, Manuela Di Centa, Daniele Scarpa e Marco Tardelli.
Cento reportage di Beppe Donazzan: al Lido l'omaggio dei campioni
Sabato 7 Settembre 2019 di Alda VanzanLa presentazione del libro è stata anche l'occasione per la consegna di speciali leoni a personaggi del modo dello sport e dello spettacolo. Tra questi l'olimpionico Daniele Scarpa, la madrina del festival Alessandra Mastronardi e il direttore Alberto Barbera e la Compagnia della Vela.