Adunata di Vicenza, l'Ana aspetta "l'alpina" Meloni

Indiscrezioni da Roma: la premier attesa il 12 maggio. Previste 400-500.000 persone

Martedì 30 Aprile 2024 di Angela Pederiva
Adunata di Vicenza, l'Ana aspetta "l'alpina" Meloni

VICENZA - Manca ancora l'ufficialità del cerimoniale di Palazzo Chigi, ma da Roma le indiscrezioni rimbalzano in Veneto. Alla 95esima Adunata nazionale degli Alpini, in programma dal 10 al 12 maggio a Vicenza con una previsione di «400-500.000 presenze», sarà attesa anche la premier Giorgia Meloni: del resto proprio lei, lo scorso anno sotto il diluvio a Udine, inaspettatamente aveva ricevuto il cappello con la penna bianca e le quattro stelle (rispettivamente prerogativa degli ufficiali e grado del generale) direttamente dal comandante delle Truppe alpine Ignazio Gamba. Non a caso ieri in Senato, alla presentazione dell'appuntamento promossa dal centrista Antonio De Poli, è intervenuto a sorpresa pure il generale di corpo d'armata Franco Federici, consigliere militare della Presidenza del Consiglio.


LA RICADUTA
Con puntualità marziale, anzi addirittura con un paio di minuti di anticipo rispetto all'orario di convocazione, in sala Caduti di Nassiriya tutti si sono messi in piedi e sull'attenti per ascoltare l'inno, mentre sul maxi-schermo scorrevano le immagini dei soccorsi prestati dall'Ana in occasione delle emergenze ambientali e umanitarie. «Palazzo Madama apre per la prima volta le sue porte a chi crede nei valori di pace, libertà, solidarietà e fratellanza: voi siete il sorriso degli occhi che guardano in faccia la sofferenza», ha esordito il senatore De Poli. Il deputato meloniano Silvio Giovine ha confidato la propria emozione, «anche da ex assessore di un'amministrazione che si è battuta per ospitare l'iniziativa che celebra il senso di appartenenza e di sacrificio».
Ora quell'onore toccherà al sindaco dem Giacomo Possamai e la città è già imbandierata con il tricolore. «Siamo la provincia più "scarpona" d'Italia», ha evidenziato con orgoglio Renzo Carollo, vicepresidente vicario dell'Ana berica. «Il nostro è uno dei più grandi eventi a livello nazionale, anche per la ricaduta economica sul territorio», ha sottolineato il presidente del comitato organizzatore Maurizio Pinamonti, citando «le 22 mostre e i 108 concerti» inseriti nell'agenda che si concluderà alla domenica sera con «il passaggio della stecca a Biella», ma che vedrà il suo apice con lo sfilamento del mattino, dopo che alle 9 saranno stati resi gli onori «alla massima autorità che sarà presente».


IL MOTTO
Al momento l'indicazione è generica, ma l'Ana attende il bis della premier Meloni, che nella scorsa edizione si avvicendò in tribuna con Ignazio La Russa, numero uno del Senato. «Posso testimoniare quanto il presidente del Consiglio l'anno scorso a Udine si sia sinceramente commossa nel vedere tante Penne nere sfilare sotto un cielo che non è stato clementissimo», ha detto il consigliere militare Federici, prima di aggiungere una chiosa significativa: «Gli alpini in armi esprimono per la Difesa una capacità straordinaria. Inutile che ci facciamo illusioni: la pace non è gratuita, deve essere difesa giorno per giorno». Il generale di corpo d'armata Gamba ha confermato: «Noi ci crediamo in ogni momento della giornata, in tutti i teatri in cui operiamo dall'Iraq al Libano, a fare quello che ci dice l'articolo 11 della Costituzione nella sua seconda parte, cioè che siamo chiamati alle missioni di stabilizzazione. La pacificazione si fa difendendola, senza fare troppi danni collaterali, come dico sempre».
Il motto dell'Adunata sarà "Il sogno di pace degli alpini", così come proposto dal presidente nazionale Sebastiano Favero, che ha lanciato in diretta la possibile obiezione: «Ma come, un'associazione d'arma ha questo sogno? Chi lo chiede, forse non ha mai ascoltato i nostri veci.

Io sono uomo del Grappa e sentivo i racconti dei reduci: chi più di coloro che hanno vissuto quelle tragedie, può avere il sogno della pace? Alle due Camere dico però che ho un cruccio: non riusciamo a trasmettere i valori alle nuove generazioni». Un riferimento al progetto della mini-naja, su cui Favero contava già un anno fa di potersi confrontare con Meloni.

Ultimo aggiornamento: 6 Maggio, 15:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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