LA GIORNATA
ROMA «Il mandato esplorativo che mi ha affidato il presidente

Venerdì 27 Aprile 2018
LA GIORNATA
ROMA «Il mandato esplorativo che mi ha affidato il presidente della Repubblica ha avuto un esito positivo, si conclude qui». Alle cinque del pomeriggio, Roberto Fico dichiara esaurota la sua esplorazione sulle possibilità di un'intesa di governo tra Movimento 5Stelle e Pd. «Il dialogo è avviato», assicura lasciando il colloquio con il Capo dello Stato al Quirinale. Le cose, in realtà, non sono così facili.
UNA SETTIMANA
Sergio Mattarella ha concesso a Pd e 5Stelle un'altra settimana di tempo: dovranno dimostrare al Quirinale se «l'esito positivo» di cui ha parlato il presidente della Camera possa trasformarsi in un sodalizio per dar vita ad un governo. I riflettori sono puntati sul 3 maggio, giorno in cui i dem riuniranno la direzione per decidere se aprire o meno il dialogo con i pentastellati. Un appuntamento che a meno di sorprese sembrerebbe avere un esito scontato con i renziani (che sulla carta hanno la maggioranza) pronti a chiudere il forno con i 5Stelle. Nessuna intesa, è il tam tam che ripetono i parlamentari vicino all'ex segretario del Pd che, conti alla mano, evidenziano come un eventuale governo tra i due partiti al Senato avrebbe a disposizione 161 voti, la maggioranza assoluta sul filo. «Ma quale esito positivo?», replica secco il renziano Michele Anzaldi. «Di quale dialogo parla Fico? Forse ha assistito a un altro film, il Pd non ha fatto partire alcun dialogo, ancora non si è tenuta neanche la Direzione. Finora abbiamo assistito solo a un monologo M5S».
Chi resta alla finestra è invece Matteo Salvini. Il segretario della Lega è convinto che la «telenovela tra Renzi e Di Maio» non avrà l'esito sperato e si dice pronto a tornare in pista: «Gli italiani - mette in chiaro - non possono essere ostaggio delle liti del Pd e delle ambizioni di potere del M5S». Salvini non si sente fuori dai giochi ed aspetta il voto in Friuli per riprendersi la scena. Domenica infatti si vota nella regione del Nord-est dove la vittoria del centrodestra è scontata così come il risultato della Lega Nord. Stando ai sondaggi il Carroccio toccherebbe delle percentuali importanti rispetto al resto della coalizione, Forza Italia in primis. Un dato che rafforzerebbe la golden share di Salvini all'interno del centrodestra e lo riporterebbe di nuovo in una posizione di forza, pronto - se la situazione lo consentirà - a riaprire la trattativa con i pentastellati. Tant'è che sono proprio i continui segnali di fumo che il leader della Lega continua ad inviare a Di Maio a non convincere i dem sulle reali intenzioni del Movimento.
IL CONTRATTO
Il reggente del partito Maurizio Martina ha riconosciuto «il passo in avanti» del M5s che come chiesto dai dem ha stoppato ufficialmente ogni contatto con i leghisti rimarcando però che «le differenze» esistono tra le due forze politiche. Una distanza che Di Maio non disconosce ma, allo stesso tempo, il leader M5S invita i democratici a parlare di contenuti e programmi con l'obiettivo di arrivare ad a siglare «un contratto di governo a rialzo per i cittadini». «Pensiamo a un buon contratto di governo al rialzo per risolvere i problemi degli italiani», detta dopo aver incontrato a sua volta Fico, «senza pensare al tornaconto di un partito o di un Movimento». Un governo di questo tipo, semmai vedrà la luce, «sarà una novità assoluta e non sarà in continuità coi governi del passato». Ovviamente la disponibilità ad un confronto per il Movimento passa dalla non rinuncia a «battaglie storiche», una su tutte la legge sul conflitto d'interesse da sempre un cavallo di battaglia pentastellato. Come Salvini anche il Cavaliere si dice convinto che la trattativa tra M5s e Pd non poterà a nessun risultato.
Antonio Calitri
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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