Dopo il grande successo della quarta stagione, che ha già battuto ogni record di streaming su RaiPlay, il regista di Mare Fuori, Ivan Silvestrini, dice addio alla serie.
Il regista ha aggiunto: «Ho trattato questa serie come qualcosa di prezioso, come un lungo film, come un'opera d'arte. Un'opera che non ho certo realizzato da solo. Il cinema è un lavoro di squadra, ed è bello proprio perché si percepisce in ogni momento come tutti tengano che il proprio contributo possa rendere migliore quest'opera».
La spiegazione del finale di Mare Fuori 4
In riferimento a quest'ultima parte della serie, la quarta, Silvestrini ha scritto: «Ho trattato ogni stagione a cui ho lavorato come se fosse l'ultima, quest'anno in particolar modo, perché se è vero che certe storie sono sospese, io credo che il mistero circa alcuni avvenimenti racconti bene il mistero della vita. Nella vita certe cose ci piombano addosso quando non ce le aspettiamo, ci sbattono al muro e non capiamo il perché, non subito almeno. Mare Fuori è vita anche in questo, e se proprio non riuscite a vedere il lieto fine in cui speravate, vedetela da un altro punto di vista. Con gli occhi di chi dice l'ultima parola, nell'ultima scena».
Il 42enne ha inoltre ruvelato: «Non so cosa succederà nella prossima stagione. Quando ho preso la mia decisione la stavano ancora scrivendo, e aspetterò con la vostra stessa curiosità. Ho trattato ogni stagione come se fosse l'ultima, stavolta è davvero l'ultima, lo è per me».
E ha concluso: «Guardo quelle scene finali e le ammiro perché sono coraggiose, hanno la forza di spingerci a crescere, raccontano il passaggio dall'adolescenza all'età adulta con le sue responsabilità. Lo ha detto il comandante a suo figlio, "la tua felicità viene prima della mia", questo significa essere adulti. Molti di voi sono giovani e magari ci vorrà un po' per capirla nel profondo. Un giorno magari vi risuonerà dentro e ripenserete a quella serie che vi aveva tanto commosso e a queste parole... Come si chiamava? Poi guarderete dalla finestra e vi tornerà in mente».