Giro, stop e polemiche a Roma: il caso delle buche segnate e non riparate

Lunedì 28 Maggio 2018 di Mauro Evangelisti
Giro, stop e polemiche a Roma: il caso delle buche segnate e non riparate

C'è un giallo dietro la mancata manutenzione delle strade per il Giro d'Italia. Flash-back: il Messaggero mercoledì percorre, insieme a un cicloamatore, Gianluca Santilli (che è anche presidente della Granfondo di Roma), tutto il circuito, documenta buche e sampietrini dissestati. Anche con lo scooter rischi di cadere, immagina in bici. Dal Campidoglio replicano il giorno stesso: stiamo svolgendo dei sopralluoghi con gli organizzatori e la polizia municipale, dove serve interverremo, per domenica tutto sarà messo in sicurezza. Epilogo di ieri: Froome dice «la strada era pericolosa», i corridori protestano. Figuraccia.

Ma i lavori annunciati? Tra venerdì e sabato sono stati eseguiti, ad esempio in via del Corso sono visibili le toppe di asfalto che hanno coperto le buche. Però, ormai è un elemento oggettivo, è stato un intervento lasciato a metà. Torniamo in via del Corso: in più punti, ad esempio dopo Galleria Alberto Sordi, sono evidenti le buche e le irregolarità del manto non toccate dai lavori (eseguiti, chissà perché, a macchia di leopardo). Più a ridosso di piazza del Popolo, i corridori viaggiano tutti su un lato per evitare un'altra buca. Non solo: in alcuni punti non toccati dai lavori, si vedono irregolarità del manto, cerchiate con il gesso bianco, in un caso c'è anche scritto «no».

MISTERO
Quei segni indicano che il manto stradale andava riparato? E perché non è stato fatto? Dimenticanza? Mancanza di tempo? Non sarebbe stato più sensato stendere l'asfalto su tutta via del Corso? Altra domanda: perché aspettare l'ultimo minuto, visto che la data della tappa finale era nota da mesi ed era stata chiesta e voluta con giustificato entusiasmo da Roma Capitale? Una spiegazione possibile: i lavori sono stati eseguiti negli ultimi giorni perché si temeva che facendoli prima le buche si sarebbero riaperte (una giustificazione deprimente, vorrebbe dire che a Roma le strade non si possono riparare in modo duraturo).

Altro ragionamento è quello per la parte di circuito con i sampietrini. Come ogni motociclista (o anche ciclista) a Roma sa, piazza Venezia, ma anche via Quattro Novembre e via del Quirinale, sono trappole pericolose, soprattutto perché il passaggio quotidiano dei bus ne pregiudica la regolarità. E un susseguirsi di avvallamenti e ferite. Roma Capitale e gli organizzatori del Giro pensavano che bastasse stendere un po' di asfalto all'ultimo momento per ripristinare una condizione di sicurezza? Altra immagine: la strada che scende giù da Trinità dei Monti fino a piazza del Popolo. Bene, qui ci sono i sampietrini, è una discesa con curve a gomito. Quando il Messaggero ha svolto il sopralluogo ha trovato più di una conca per i sampietrini danneggiati. Ieri la situazione non era migliorata, vi è una foto che mostra su un lato della strada una buca profonda. Ieri c'è stato un temporale di polemiche e non è un caso che nel Movimento 5 Stelle, solitamente bulimici sui social, a parte Diario, la Raggi e Frongia si sia scelto di non celebrare il successo del Giro. La parlamentare del Pd, Patrizia Prestipino: «Fossimo in un'epoca normale, in Campidoglio qualcuno dovrebbe dimettersi».
 

Ultimo aggiornamento: 29 Maggio, 07:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA