Catania, incendiata la sede dei rugbysti Briganti di Librino, paladini della legalità: «Non ci arrendiamo» Gara per aiutarli

Giovedì 11 Gennaio 2018 di Paolo Ricci Bitti
Catania, incendiata la sede dei rugbysti Briganti di Librino, paladini della legalità: «Non ci arrendiamo» Gara per aiutarli
Non sanno, quei vigliacchi piromani, che sfidando i rugbysti si ottiene solo il risultato di renderli più forti. Soprattutto i rugbysti come i Briganti di Librino che negli ultimi undici anni hanno illuminato uno dei quartieri più degradati di Catania non solo con mete e placcaggi ma con iniziative sociali che hanno coinvolto migliaia di bambini e loro famiglie.

La notte scorsa la loro sede, una club house costruita dai volontari di questa asd-onlus, è stata distrutta da un incendio doloso che ha ridotto in cenere anche i libri della “Librineria”, biblioteca che ospitava il doposcuola: e poi addio a trofei, maglie donate dai giocatori di mezzo mondo e cimeli che hanno fatto da sfondo a memorabili terzi tempi. Uno scempio che fa montare la rabbia, vergognoso come quelli che la criminalità organizzata riserva a chi allestisce serre per l’agricoltura o altre attività lavorative sui terreni sequestrati alla mafia.
Ma i rugbysti dopo ogni placcaggio si rialzano: “Comunicazione di servizio per i nostri amici che hanno pensato di aprire le porte e incendiare la sede: neppure il fuoco ci può fermare... il fuoco è vita. Le nostre attività politiche, sociali e sportive continueranno e saranno ancora più esplosive”.

“Esplosive” è il termine più adeguato per le imprese di questi ragazzi diventati uomini riportando in vita un impianto sportivo a San Teodoro Liberato, una struttura nata per le Universiadi di 20 anni fa e poi condannato all’abbandono e all’incuria: un pugno in un occhio in un quartiere dormitorio di 80mila abitanti. Nel 2006 il miracolo dei Briganti che l’hanno “occupato” (è questa l’illegalità dei Briganti) e riportato in vita donandolo alla comunità che negli anni si è appassionata non solo al rugby disegnato dai bambini sul quel campo polveroso, ma anche alle altre iniziative organizzate in questo “presidio della legalità” via via conosciuto in tutt’Italia: doposcuola, corsi gratuiti di attività sportive, feste di quartiere e anche gli orti sociali, una sessantina, che martedì prossimo - era già previsto - saranno visitati dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. E anche la presidente della Camera, Laura Boldrini, nel 2016 restò ammirata dall’impegno sociale dei Briganti che fin dalle prime ore dopo l’incendio sono stati raggiunti dalla solidarietà delle istituzioni e del mondo del rugby. Dal sindaco Enzo Bianco al governatore della Sicilia, Nello Musumeci che hanno subito promesso un impegno concreto.

La Fir
Il presidente della Federazione italiana rugby, Alfredo Gavazzi, e il presidente del Comitato regionale siciliano Orazio Arancio esprimono la loro vicinanza al club de “I Briganti” di Librino che ha rappresentato e rappresenta, per il proprio territorio di riferimento, non una semplice realtà sportiva ma un autentico punto di riferimento e sana aggregazione sociale per i giovani del territorio.
Nessun atto doloso può, in alcun modo, far venire meno la passione e il coraggio con cui la società si è impegnata a favore di un territorio così socialmente sensibile: Fir e il Comitato siciliano sono certi che I Briganti proseguiranno nella propria missione con rinnovato impegno, più forti di ogni avversità.


Ecco il risultato ottenuto da chi ha appiccato l’incendio: i Briganti dovranno sudare l’Inferno per ripartire, per ricostruire la club house, ma avranno le spalle ancora più larghe grazie alla mobilitazione di istituzioni e di associazioni del volontariato e della società civile.

Il deputato regionale di Cento Passi, Claudio Fava. «L’incendio doloso dimostra, ancora una volta, che il costante lavoro dell’associazionismo nelle periferie delle nostre città dà fastidio a chi vuole mantenere i quartieri in un costante stato di abbandono e assoggettamento». E Libera Sicilia che esprime «vicinanza e corresponsabilità» ai Briganti di Librino, un valido presidio di legalità»,  afferma Gregorio Porcaro.
Interviene anche il presidente del Coni, Giovanni Malagò: «L'incendio conferma l'importanza, il valore e il peso dell'associazionismo sportivo, ma soprattutto i fastidi che crea a chi pensa di conservare i quartieri periferici delle grandi città in luoghi di abbandono totale. Chi ha contribuito alla distruzione di un luogo-simbolo della rinascita della città di Catania deve essere individuato: non si può rinunciare a creare spazi per i giovani, al fine di preservarli dalle più malvagie tentazioni della strada. Si pensi già alla ricostruzione e a restituire allo sport di base un luogo fondamentale di aggregazione».

Il conto corrente
Allora palla al centro, si riparte verso la meta passando dalle parole ai fatti, ricordano i Briganti che ringraziano per la solidarietà invitando a dare una mano: "Adesso possiamo pensare a ricostruire quello che è stato distrutto.
Chi vuol contribuire, a "ricostruire la club house dei briganti" può inviare un contributo al C/C intestato a: A.S.D. I Briganti || Iban: IT 03T 03127 26201 000000190243 - BIC: BAECIT21263 - Unipol Banca.

Aggiornamento
«Voi siete un punto di riferimento importante per i giovani di questo quartiere». Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Piero Mancuso, presidente del club House I Briganti la cui sede è andata a fuoco l'11 gennaio scorso. L'incontro è avvenuto il 16 gennaio durante la visita del Capo dello Stato agli Orti urbani del popoloso rione Librino di Catania. Mattarella ha incontrato diversi proprietarì dei 13 lotti donati dal comune agli abitanti della zona per una libera coltivazione. L'arrivo del Presidente è stato salutato da un brano eseguito da un'orchestra di bambini Il Librino Ensamble.


 
Ultimo aggiornamento: 17 Gennaio, 14:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci