Altre medaglie e altri record per l’Italia del nuoto a Melbourne, seconda giornata dei mondiali in vasca corta. Le medaglie sono d’argento, e Lorenzo Mora, che è di Carpi come Gregorio Paltrinieri, mette il suo dorso in tutti e due, in meno di un’ora: è il primo frazionista della 4x50 mista mista, due uomini e due donne (record europeo), ed è il secondo arrivato nella gara individuale dei 100 dorso (record italiano già suo e qui migliorato): per gli azzurri è il “man of the match” di giornata.
ARGENTO MISTO
«Figo», fa Lorenzo Mora che ha aperto il mischione con il suo dorso da 22.59 che è migliore del 22.62 di Michele Lamberti primato italiano ma che record non è perché la prima frazione della staffetta “gender fluid” non vale a titolo individuale giacché il record ufficiale richiede l’unisex. «Figo prendere la medaglia con Costy con cui mi alleno, e ora vediamo che succede fra 50 minuti». Costy è Costanza Cocconcelli, stile liberista qui. Anche Martinenghi, 24.53 con la sua rana, si dichiara felice e pensa a quel che lo aspetta di lì a poco, la semi dei 100 e Adam Peaty, sottolineando che il suo crono è il suo miglior lanciato di sempre: promette bene.
Le ragazze che hanno chiuso l’impresa d’argento e portato al record europeo sono Silvia Di Pietro e, appunto, la Cocconcelli.
LORENZO BIS
Meno di un’ora e Lorenzo Mora si ripete: è argento nella finale dei 100 dorso vinta dallo strapotente americano Ryan Murphy con 48.50. Per Mora 49.09, che migliora il suo record italiano che era 49.37. “Mi faccio il mazzo da vent’anni (esagera un po’: ne ha 24) e sono in una fase di consapevolezza dopo quella della sorpresa. Cercherò di eviate la spavalderia” dice. E dice anche di essere un poì deluso “perché volevo mettere la mano davanti a Murphy. Magari stasera mi addormenterò pensando a quanto è stupido non godersi un argento mondiale e me la prenderò con me stesso. Comunque acanti: ci sono anxora tante gare. Forse domenica, quando finisce, sarò più soddisfatto”.
RANE IN ALTALENA
Nello stagno azzurro vanno bene gli uomini e male la ragazza. Nicolò Martinenghi (56.01, miglior tempo) e Simone Cerasuolo (56.71) vanno entrambi alla finale di domani nei 100 rana, mentre Benedetta Pilato (1:05.46, quindicesimo tempo) è fuori. “Stavo veramente bene e sono molto contento; sarà una finale tirata e vorrò godermela” promette Martinenghi (c’è sempre Peaty pure se sta faticando, e c’è l’americano Finke). “Sto veramente male, e se la forma era 'uno' con questo freddo va sotto zero: non è una scusa perché comunque ho fatto due gare bruttissime. La virata finale andata male? Magari fosse solo quella. Cercherò di recuperare da gennaio” dice la Pilato.
CERCANDO IL RE
La gara dei 100 stile libero è la gara regina, come i 100 metri nell’atletica. L’Italia aveva qualificato i suoi due già al mattino in batteria e Alessandro Miressi, 45.74 quarto tempo, e Thomas Ceccon, 46.13 sesto tempo, si promuovono anche ad una grande finale domattina, alla quale accedono il sorprendente Jordan Cooks, caimano delle Isole Cayman con il miglior crono (45.55), il francese Grousset, il primatista del mondo, l’australiano Chalmers, il rumeno Popovici, il cinese Pan Zhanie e il britannico Dean. “Comincio a carburare” finalmente sorride Miressi “sarà difficile ma ci proveremo”. “Ho migliorato il mio personale, credo, e senza forzare; ci siamo, siamo tutti forti, vedremo” è il commento di Ceccon, che s’era presentato ai blocchi scalzo ma con i guanti: piedi freddi e mani calde.
IL “GRANDE VECCHIO” E LA GRANDE AUSTRALIA
Passo d’addio con vittoria mondiale nei 50 farfalla per Nicholas Santos: il brasiliano che ha quasi 43 anni (è del 14 febbraio 1980) chiude la carriera con il successo nei 50 farfalla e il tempo di 21.78, assai vicino al suo primato del mondo, condiviso con l’ungherese Szabo, quel 21.75 che nuotò nel 2018. Il mondiale, 7:30.37, lo strappano le ragazze australiane nella 4x200 stile libero: è il terzo oro del giorno per i padroni di casa, vincitori anche con la Pallister negli 800 e con la McKewon nei 100 dorso. Comandano il medagliere momentaneo, nel quale secondi sono gli Stati Uniti, e, terza grande, è l'Italia.