Mike Maignan prende ancora posizione contro il razzismo. Dopo aver fermato Udinese-Milan di ieri, il portiere ha pubblicato un post oggi in cui chiede venga fatto qualcosa contro i cori razzisti e punta il dito verso i tifosi presenti, lo stesso club bianconero e alle autorità: «Oggi è un intero sistema che deve assumersi la responsabilità: gli autori di questi gesti, perché è facile agire in gruppo, nell'anonimato di una tribuna. Gli spettatori che erano sugli spalti, che hanno visto tutto, che hanno sentito tutto, ma hanno scelto di tacere: siete complici. L'Udinese, che parlava solo di interruzione della partita come se niente fosse, complice anche tu. Le autorità e il procuratore, con tutto quello che sta succedendo, se non farete nulla sarete complici anche voi».
Il post di Maignan
Maignan ha deciso di non fermarsi dopo gli insulti razzisti di Udinese-Milan: «Non è stato attaccato il giocatore, ma l'uomo. È il padre della famiglia.
La Procura di Udine verso l'apertura di una fascicolo
Accertamenti di polizia sono già in corso da ieri sera per verificare le responsabilità dei cori razzisti scanditi contro il portiere del Milan, Mike Maignan, nel corso della partita contro l'Udinese disputata al Bluenergy stadium. Come ha anticipato il procuratore capo di Udine, Massimo Lia, non appena gli atti saranno trasmessi alla magistratura, nei prossimi giorni, a partire da domani, 22 gennaio, verrà aperto un fascicolo.
Il sindaco: cittadinanza onoraria
«La nostra è una città di tutti: Udine non è razzista. Per questo ho invitato personalmente Mike Maignan a Udine per realizzare, insieme a Fondazione Milan, iniziative concrete per la lotta alla discriminazione. Proporrò anche al consiglio comunale di conferire al portiere la cittadinanza onoraria». Ad affermarlo è il sindaco di Udine, Alberto Felice De Toni in un video messaggio pubblicato sui social in merito ai cori razzisti ieri allo stadio di Udine in occasione della partita di serie A Udinese - Milan. «Il Friuli - sottolinea - è una terra accogliente e anche l'Udinese Calcio è da sempre una squadra multiculturale e inclusiva. Questi valori non possono essere umiliati da persone accecate dal razzismo con gesti che condanniamo fermamente».
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