Ibra Cadabra cancella il "biscotto 2004" e promuove Verratti

Venerdì 10 Novembre 2017 di Gigi Bignotti
Ibra Cadabra cancella il "biscotto 2004" e promuove Verratti
In Italia ha vestito le maglie di Juve, Inter e Milan segnando grappoli di gol (ben 122): basterebbe già questo per fare dello svedese un personaggio, ma Zlatan Ibrahimovic è soprattutto il simbolo di una generazione e ul leader l carismatico, dentro e fuori dal campo. E poi è uno che non si tira mai indietro. Parlando della doppia sfida Svezia-Italia che vale i Mondiali di Russia Ibra Cadabra non dribbla la vecchia storia del biscotto', quel 2-2 sospetto tra Svezia e Danimarca che 13 anni fa eliminò gli azzurri dagli Europei. Il fuoriclasse svedese, oggi al Manchester United di Mourinho, nega la combine: «La verità è che ci siamo giocati la partita a viso aperto ed è uscito un 2-2. Non c'è stato accordo, anche perché non avrei potuto permetterlo: è assolutamente contro i miei principi, chi mi conosce lo sa. Poi è ovvio che dopo la partita ci sono state tante parole, ma restano tali, scuse o alibi per giustificare un'eliminazione».

Quanto a se stesso, Ibra, detto "lo Zingaro" per le tante città cambiate, oggi alle prese con il recupero dopo un brutto infortunio, è certo: «Penso solo a tornare il prima possibile in campo, non alla Svezia o al Mondiale. La mia storia con la Nazionale è finita, potevo fare qualcosa di più, forse anche di meno, ma il mio tempo con la Svezia è terminato». «Chi leverei all'Italia? - si chiede infine Ibra - Senz'altro Verratti (suo ex compagno al Psg, ndr) che è il giocatore più forte. A Parigi l'ho visto arrivare e crescere fino a diventare uno dei più forti al mondo. Il suo giusto utilizzo è come centrale basso di centrocampo».
«Comunque senza di me per la Svezia sarà dura, anche se i miei compagni avranno molte meno pressioni» prevede Ibra che conclude: «Saranno due grandi partite nelle quali non sarà facile per nessuno. La Svezia ha fatto un buon lavoro, ha passato un girone difficile contro l'Olanda e la Francia, oggi c'è più collettivo. Tutti hanno cominciato da zero e ora hanno l'opportunità di farsi vedere, il nuovo ct (Jan Andersson, ndr) ha scelto giocatori con meno esperienza ripartendo da zero».
 
Ultimo aggiornamento: 19:32
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci