Nainggolan, dai gay alla Ferrari: la sua settimana ad alta velocità

Martedì 5 Giugno 2018 di Gianluca Lengua
Nainggolan, dai gay alla Ferrari: la sua settimana ad alta velocità
C’è chi le insoddisfazioni e i fallimenti della vita li immagazzina in silenzio e senza troppi clamori, e chi, invece, reagisce con sfrontatezza e insolenza dimostrando poco equilibrio. Il secondo caso è quello di Radja Nainggolan, escluso da Mondiale dal ct Martinez per scelta tattica, un affronto che il belga non si aspettava dopo i quattro anni ad alti livelli giocati nella Roma. Qual è stato il problema? La sua vita sregolata fuori dal campo, tra alcool, notti insonni e discoteche. Domenica scorsa Radja, è rimasto a secco con la sua Ferrari davanti all’ingresso di una pompa di benzina ed è stato aiutato da Séverine Peeters, maestra di una scuola elementare della zona che lo ha riconosciuto. Insomma, la mancata partecipazione a Russia 2018 con i Diavoli Rossi non è stata digerita dal Ninja che ha reagito a suo modo, rilasciando dichiarazioni in alcuni casi imbarazzanti e assumendo comportamenti al limite.

RADJA E LE DONNE
Chi frequenta i locali notturni della Capitale sa bene come a Nainggolan piaccia rilassarsi in discoteca - lui stesso non lo ha mai nascosto - : «Tutte le donne mi vogliono, me lo fanno vedere davanti agli occhi. A volte è difficile dire di no. Anche se sono sposato? Non dico certo di essere un angelo… L’unica cosa importante è che non deve uscire nulla», ha detto Radja a un Tv belga. L’analisi di Nainggolan, però, non si ferma solo alle belle donne, ma continua sui calciatori omosessuali: «Non lo rivelano, si vergognano. Oggi saresti finito. In questo mondo se ci fosse davvero qualcuno che è davvero gay non si sentirebbe a proprio agio, perché il calcio è noto per le belle donne». È anche se il pallone ha fatto la fortuna del centrocampista che altrimenti, secondo sua stessa ammissione, avrebbe potuto imboccare la strada sbagliata («Ero un ragazzo di un quartiere degradato, senza soldi e senza padre»), non vede l’ora di uscirne: «Se fosse oggi, uscirei da questo mondo. Non voglio fare l’analista o il team manager: voglio solo uscirne. Per fare cosa? La mia vita sarà nella moda, ora sto aprendo un negozio a Roma e spero che sarà uno dei migliori store della città». 

ADDIO NAZIONALE
Appena ricevuta la notizia della mancata convocazione a Russia 2018, Radja ha subito dato l’addio alla nazionale belga senza ripensamenti: «È un colpo davvero duro perché ne ho già saltato uno. Dopo la mia carriera non voglio avere niente a che fare con il mondo del calcio, ci sono troppi leccaculo. Io dico quello che penso, quello che sento. Questo è il mio problema, ma sarà sempre così». Radja ha il corpo ricoperto di tatuaggi, tra questi sulla gamba destra è raffigurato un dollaro: «È stato a Las Vegas. Ho perso un sacco di soldi e allora mi sono detto: devo fare un tatuaggio da questa cosa». I motivi di una vita così borderline sono riassunti in una frase: «Io vivo giorno per giorno. E ogni giorno può essere il migliore della mia vita. Sono un professionista, mi alleno e lavoro duramente. Sono anche un papà che porta i figli a scuola la mattina».
Ultimo aggiornamento: 12:51
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