Roma, il paradosso del terzino destro: in cinque non ne fanno uno

Martedì 12 Maggio 2020 di Stefano Carina
Roma, il paradosso del terzino destro: in cinque non ne fanno uno
Se dieci ragazze a Battisti potevano bastare, cinque terzini destri per Fonseca non sono sufficienti. A sorpresa, vista la situazione finanziaria del club e la presenza così numerosa d’interpreti già in rosa - alcuni dei quali già bocciati e girati in prestito altrove - uno degli obiettivi nel prossimo mercato sarà un terzino destro. Né Bruno Peres, Santon e Zappacosta, ora in squadra, tantomeno Karsdorp e Florenzi, parcheggiati al Psv e al Valencia, rappresentano la tipologia ideale di calciatore richiesta dal tecnico portoghese. La dimostrazione arriva dal fatto che nella prima parte della stagione - interrotta poi dal Corona virus - a nessuno dei citati, Paulo ha dato continuità sulla fascia, scegliendo di volta in volta un titolare diverso. E così in campionato Peres ha giocato 339 minuti (da gennaio), Santon 584 minuti, Florenzi 1002, prima di essere girato al Valencia in prestito, formula con la quale aveva già salutato in estate Karsdorp. Senza contare Spinazzola che prima della mancata cessione all’Inter spesso e volentieri è stato impiegato a destra, benché avesse fatto presente di voler giocare sul versante opposto. Una maledizione che dalla prima stagione di Maicon in giallorosso (2013-14, quella che gli servì poi per riacciuffare la Seleçao) la Roma si porta dietro. 
PROBLEMA NUMERO 2
Ora, con Zappacosta in stand-by (la Roma vuole prima verificare come rientrerà dall’infortunio ai legamenti e poi valutare se chiedere o meno al Chelsea il rinnovo del prestito) e Santon che dovrebbe comunque rimanere in rosa (ha il contratto in scadenza nel 2022: sfruttando la spalmatura dei tre stipendi nel nuovo esercizio non è escluso che l’intesa possa essere prolungata di un anno), Petrachi si sta guardando intorno per provare ad accontentare Fonseca. 
TENTATIVO
A gennaio, dopo il no del Fulham per Christie (chiesto in prestito), era stato fatto un tentativo con il Verona per Faraoni. La richiesta dei gialloblù (7 milioni) era stata però ritenuta eccessiva dal ds che aveva rimandato ogni discorso a fine stagione. Nel frattempo si è fatta spazio l’ipotesi legata a a Tomyasu. Sul giapponese (che all’occorrenza può essere impiegato anche come centrale in una difesa a tre, modulo al quale Fonseca potrebbe appoggiarsi in futuro) sono state chieste informazioni non tanto al Bologna quanto alle persone che lo hanno portato in Italia la scorsa estate per una somma vicina agli 8 milioni. Il ds rossoblù Sabatini lo valuta ora il doppio. Ma in un mercato che sarà caratterizzato dagli scambi la Roma ha le sue pedine da muovere. In primis il giovane Riccardi, apprezzato da Mihajlovic, ma non solo (c’è anche Jesus a patto che spalmi l’ingaggio). È chiaro che un affondo dipenderà da come e quando il club giallorosso riuscirà a smaltire l’overbooking sulla fascia. Non proprio una formalità. 

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