Novak Djokovic trionfa a Wimbledon. La finale perfetta, un livello spaziale con giocate al limite del reale. Una finale storica anche perché per la prima volta si è giocato il tie break decisivo sul 12-12 pari, novità introdotta quest'anno. Una finale leggendaria in cui Federer ha chiuso facendo più game e punti di Djokovic (218 contro 204), ma che alla fine ha premiato il giocatore capace di dare il meglio momenti decisivi. Come quando nel terzo set, dopo aver vinto il primo molto equilibrato al tie break e mollato troppo velocemente il secondo dominato dallo svizzero, ha annullato un set point al rivale sul 4-5 con una prima vincente.
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Drammatico poi il quinto e decisivo parziale in cui il campione di Belgrado ha spezzato il sogno dello svizzero che a 37 anni e 11 mesi giocava la 12esima finale a Wimbledon (la 31esima negli Slam) e puntava a portare a casa il nono trionfo sul prato più famoso del mondo. Nole è stato avanti di un break (4-2), ha subito la rimonta dello svizzero (4-4), che ha centrato il break sul 7-7 ed è andato a servire per il match sull'8-7. In un battito d'ali Federer è passato da due match point (sul primo ha sbagliato un diritto in uscita dal servizio e sul secondo invece è stato fulminato dal passante di diritto dell'avversario) al dover servire per restare in partita. Sull’11 pari l’Occhio di Falco ha dato una palla break a Federer, che però ha sbagliato con il rovescio.
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Ancora l’Occhio di Falco ha dato allo svizzero una seconda chance per tornare a servire per il match, ma Nole si è scaraventato a rete ad annullarla.