"Nuovo incarico di staff, privo di proiezione esterna alla difesa"
Roma, 6 dic. (askanews) - Sul 'caso' del generale Roberto Vannacci, il generale dell'Esercito divenuto famoso per il controverso libro "Il mondo al contrario", "mi trovo obbligato a ribadire la rigorosa necessità di riservatezza dell'inchiesta".
"Per riepilogare i fatti, il generale Vannacci non è stato rimosso o avvicendato, l'inchiesta sommaria si è conclusa e si è aperta l'inchiesta formale, il generale Vannacci gode di tutti i diritti di difesa previsti. Cosa che sarebbe successa anche in assenza di tutto il clamore mediatico richiamato".
Quanto "all'incarico recentemente assegnato al generale", ha aggiunto, "questo è in linea con il suo ruolo, con il suo grado - generale di divisione - e con le esperienze maturate. Voglio rettificare però un errore: non è stato posto alle dipendenze del capo di Stato maggiore dell'esercito, bensì del vice comandante delle forze operative terrestri. Avrà quindi il ruolo di capo staff dello Stato maggiore del comando delle forze operative terrestri. Nell'esercito la componente operativa - le Brigate - è subordinata ai comandanti delle forze operative, che a loro volta dipendono dal capo di Sme (Stato Maggiore dell'Esercito), non dal comandante operativo dell'esercito. In altri termini, quello assegnato al generale è un incarico di staff, non in-line, privo di proiezione esterna alla difesa".