La sfida paralimpica di Bebe Vio:
«Primo divertirsi e poi vincere»

Lunedì 29 Agosto 2016 di Francesco Coppola
Bebe Vio, 19 anni
Per la schermitrice veneziana Beatrice  Vio, conosciuta come "Bebe" (sui social ha oltre 46mila amici che la seguono), il solo pensiero di partecipare alle Paralimpiadi di Rio crea una grande emozione. Per lei - 19 anni, residente a Mogliano e già plurititolata - il conto alla rovescia delle gare (fioretto individuale mercoledì 14 settembre alle 15  e a squadre venerdì 16  stessa ora) che si svolgeranno alla Carioca Arena 3 è cominciato già da tempo. L'atleta delle Fiamme Oro (che si allena al Terraglio Sport) è un'autentica forza della natura, un vulcano capace di trasmettere la gioia di vivere. 

Con quale stato d'animo affronti le Paralimpiadi?
«Tutto è iniziato come un sogno. Adesso manca pochissimo ed io sto contando i giorni. Ogni volta che vedo le bandiere che identificano i Giochi mi emoziono».

L'obiettivo minimo? 
«A Londra mi sono divertita e a Rio conto di fare lo stesso. Naturalmente penso ai duelli che mi aspettano».

Le avversarie più temibili? 
«Nella scherma sono tutte ’indiavolate’. Anche la più scarsa si presenta con una gran carica, se la sottovaluti sei spacciata. Le più pericolose sono le cinesi e le asiatiche in generale».

I tuoi idoli? 
«A Rio ce ne saranno due: Alex Zanardi e Martina Caironi».

E i tuoi fan? «Quando tiro l'unica cosa che sento sono l'arbitro, il maestro e la mia squadra, ma avere tra il pubblico i miei genitori ed i fratelli è stupendo. Mia madre piange sempre ma vederla così a Rio sarà ancora più bello perché vuol dire che starà andando tutto bene».

Scaramanzie? «Ho troppi riti e mi prendono in giro. Ho un pupazzetto che porto sempre con me e si chiama ’Squaqquero’. Per scherzare qualcuno mi dice che non c'è e quasi mi viene un... infarto».

 
Ultimo aggiornamento: 21:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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