Giro d'Italia, Israele minaccia stop a finanziamenti. Rimossa la dicitura "Gerusalemme ovest": «Priva di valenza politica»

Giovedì 30 Novembre 2017
Giro d'Italia, Israele minaccia stop a finanziamenti. Rimossa la dicitura "Gerusalemme ovest": «Priva di valenza politica»
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Nel sito ufficiale del Giro d'Italia, la dicitura Gerusalemme ovest è stata sostituita con Gerusalemme dopo l'esplicita richiesta del governo israeliano.

«La dicitura Gerusalemme Ovest è stata subito rimossa da ogni materiale legato al Giro d'Italia 2018: tale dicitura era priva di alcuna valenza politica»: lo annuncia all'Ansa RCS Sport, dopo le proteste del governo israeliano per come era stata definita dagli organizzatori Gerusalemme, sede designata per la partenza dell'edizione n.101 della corsa, il prossimo anno. «Gerusalemme è la capitale di Israele, non esiste est e ovest», avevano detto i ministri israliani dello sport e del turismo. 

In un comunicato congiunto i ministri Miri Regev (sport e cultura) e Yariv Levin (turismo) avevano avvertito che il governo israeliano non avrebbe partecipato all'iniziativa se nel sito del Giro non fosse stata cambiata la definizione che qualifica come punto di partenza 'West Jerusalem'. «Gerusalemme - precisano - è la capitale di Israele: non vi sono Est e Ovest».


«Ci felicitiamo della sua rapida decisione di rimuovere la definizione di ' Gerusalemme ovest' dalle sue pubblicazioni ufficiali», afferma un comunicato ufficiale dei ministri Miri Regev (sport e cultura) e Yariv Levin (turismo). «Ci rallegriamo - aggiungono i ministri Regev e Levin - dell'accordo raggiunto dal direttore generale del ministero della cultura e dello sport Yossi Sharabi con la direzione del Giro.
In base ad esso la direzione del Giro e i suoi organizzatori verranno in Israele nei prossimi giorni per coordinare il tracciato e garantire che la gara si svolgerà come progettato dalla Torre di Davide e la Porta di Jaffa, e quindi da là attraverso Gerusalemme».


«Gerusalemme è una città unita. Quelle pubblicazioni - aggiungono Regev e Levin, riferendosi alla definizione di 'West Jerusalem' - sono una infrazione delle intese col governo israeliano. Se ciò non sarà cambiato - concludono - Israele non parteciperà all'evento».

Secondo il quotidiano filo-governativo Israel ha-Yom della questione si è interessato - oltre ai ministero dello sport e
del turismo - anche il ministero per le questioni strategiche. Il giornale precisa che quei ministeri sono giunti alla
conclusione che «si tratta di pressioni di elementi filo-palestinesi, che vorrebbero sottolineare che Gerusalemme est non fa parte di Israele». «Il Giro in Israele potrebbe essere annullato» titola il giornale, nel suo sito
web. 

Da Gerusalemme a Roma, da una città santa a un'altra. Il Giro d'Italia 2018 parte da lontano. Ventuno tappe che il presidente di Rcs, Urbano Cairo, ieri durante la presentazione ha definito «equilibrate» e per le quali prevede «un grande spettacolo»: sette arrivi in salita (tra cui il terribile Zoncolan) e due cronometro per stabilire chi alzerà al cielo il Trofeo senza Fine. Non è ancora certo chi cercherà di mettere i bastoni tra le ruote a Froome: Aru, Nibali e la maglia rosa in carica Tom Dumoulin non rompono gli indugi e non garantiscono sulla partecipazione al prossimo giro. Le scelte verranno prese dopo i primi ritiri con le rispettive squadre. Ma in attesa di un giro che sembra disegnato apposta per Chris Froome, tien banca la polemica sulla denominazione di Gerusalemme.

 
Ultimo aggiornamento: 1 Dicembre, 12:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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